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Tessile e abbigliamento: export in crescita del 3 per cento nei primi otto mesi

Scritto da Isabella Naef

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Collezione di tessuti Credits: Pexels, Tim Mossholder

Le previsioni del settore tessile e abbigliamento, realizzate dal Centro studi di Confindustria moda, che a breve troveranno conferma nella chiusura dell’anno, vedono un turn over positivo arrivare a poco meno di 65 miliardi, segnando un + 3 per cento sul 2022. Il dato conferma una ripresa sul periodo pre-Covid: il 2019 chiuse con un fatturato pari a 56 miliardi.

Primo mercato di approdo del tessile e abbigliamento italiano è la Francia

Il 2023, con un + 15 per cento, mostra, quindi, un superamento delle criticità degli anni pandemici. I primi otto mesi dell’anno vedono un export in crescita del +3,2 per cento, pari a 25,6 miliardi di euro. I primi mercati di approdo del tessile e abbigliamento italiano sono Francia con un + 12 per cento e Germania con un + 4,5 per cento, dimostrando chiaramente una forte fidelizzazione verso la manifattura italiana. Questi i dati anticipati ieri, a Milano, dal presidente di Sistema moda Italia, Sergio Tamborini.

Il sentiment derivante dalle analisi qualitative per il prossimo anno rivelano, invece, uno scenario più complesso. Si prevede una sofferenza del settore fino a maggio-giugno 2024. Le difficili situazioni internazionali, legate ai conflitti in essere, non permettono di fare previsioni a lungo termine, benchè il settore dell’alto di gamma si sia spesso rivelato un’area rifugio.

“Ci aspettano mesi complessi, dove l’industria dovrà ancora più relazionarsi con le istituzioni per continuare un cammino virtuoso verso l’applicazione dell’Agenda 2030, per mettere nero su bianco le normative su ricerca e sviluppo ed esplorare nuove frontiere in tema di approvvigionamento di materie prime come di produzione di materie prime seconde. L'impegno richiesto coinvolge tutti i sistemi europei e crediamo fortemente che il settore tessile moda italiano sia sulla strada giusta per una significativa svolta”, ha sottolineato Sergio Tamborini.

Per il 2024, la volatilità macroeconomica internazionale, ma anche l’inflazione crescente, i tassi di interesse elevati e l’incremento dei prezzi, che portano a un calo del potere d’acquisto dei consumatori, fanno ipotizzare anche per il tessile abbigliamento un avvio d'anno all’insegna di un ulteriore rallentamento della domanda, sia interna, sia sui mercati esteri, che porterebbe verosimilmente, anche alla luce del raffronto con una prima parte del 2023 ancora in marcata crescita, a un’inversione del trend positivo registrato degli ultimi anni.

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