Tessile moda: turnover a 53 miliardi nel 2015
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Nel 2015 il fatturato del tessile-moda italiano resta interessato da una dinamica positiva, ma assiste a un rallentamento del ritmo di crescita, stimato nella misura del +1,1 percento su base annua. Il turnover complessivo supererebbe così i 52,6 miliardi di euro. Questi i dati della Federazione tessile e moda, diffusi mercoledì, in occasione della conferenza stampa di Pitti Uomo, kermesse in agenda a Firenze dal 14 al 17 giugno.
"In attesa di completare la raccolta delle informazioni aziendali e di diffondere il bilancio settoriale definitivo per il 2015, a oggi Smi conferma le stime rilasciate lo scorso dicembre", si legge in una nota stampa.
Gaetano Marzotto: "anche se i cugini francesi sono più bravi nel marketing e nella distribuzione vengono ancora a produrre in Italia
"Ad agosto si è verificato il problema cinese, il rénmínbì è stato svalutato e si è pensato a una discesa rapida dei consumi. Da settembre tutte le aziende del lusso hanno investito meno", ha spiegato Gaetano Marzotto, mercoledì scorso, durante la conferenza di presentazione di Pitti.
"La moda italiana ha reagito meglio. L'Europa ci ha salvato, Germania, francia e Uk vanno bene anche se verso fine anno c'è stata una contrazione dovuta al terrorismo", ha aggiunto Marzotto.
"La buona notizia è che in Europa e anche in Italia stanno riprendendo i consumi interni ed è un miracolo che in Italia ancora diamo 400mila posti di lavoro diretti e 400mila indiretti", ha sottolineato il presidente di Pitti Immagine.
Per Marzotto questo è il risultato del fatto che anche "se i cugini francesi sono più bravi nel marketing e nella distribuzione vengono ancora a produrre qui".
Tornando ai dati Smi sottolinea che nel 2015 si è assistito a una stabilizzazione in termini di aziende e addetti al settore. Le prime dovrebbero portarsi a 47.280 circa (-0,7 percento corrispondente a - 330 unità), mentre gli occupati passerebbero a 405.200 circa (-0,3 percento, ovvero -1.200 addetti).
Nel corso del 2015 le vendite estere di tessile-moda hanno sperimentato una crescita del +2,1 percento medio annuo, superando così i 29 miliardi di euro. La dinamica positiva ha interessato sia l’export del ‘monte’ della filiera, in aumento del +1,9 percento, sia l’export del ‘valle’, che, similmente, ha chiuso l’anno a +2,1 percento.
Sul fronte import, nel 2015 i prodotti di tessile-moda mostrano un aumento del +5,4 percento, decelerando rispetto al +8 percento messo a segno nel 2014. Le importazioni dall’estero ammontano, pertanto, a 20,3 miliardi. Il tessile "assiste a una crescita del +2,7 percento, mentre l’abbigliamento-moda presenta un ritmo più vigoroso, corrispondente al +6,7 percento", ha spiegato Smi nella nota.
Dal punto di vista geografico, nel 2015 l’export diretto nella Ue cresce nella misura del +2,5 percento, mentre quello destinato alle aree extra-UE non supera il +1,6 percento. Sul fronte import più tonico risulta l’incremento delle aree extra-Ue, che hanno segnato un +6,8 percento, assicurando peraltro il 57,8 percento dell’import totale; la Ue assiste a un aumento del +3,6 percento.
Foto:Gaetano Marzotto, Pitti Immagine