Tory Burch si riorganizza e licenzia 100 persone
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Circa 100 dipendenti del marchio americano Tory Burch sono stati licenziati la scorsa settimana, in seguito a un piano di ristrutturazione a livello aziendale, che comprende anche la chiusura di alcuni dei 160 negozi della griffe. La notizia è stata confermata dal management al New York Post.
Tory Burch starebbe investendo molto in nuove aree di business, come Tory sport, così come in settori quali gli orologi e i profumi, che sono stati dati in licenza, rispettivamente, a Fossil e a Estee Lauder. Inoltre, l'etichetta americana sta anche dando una spinta all'innovazione, investendo in tecnologia e assumendo nuovi dipendenti per nuovi settori.
L'azienda intende concentrarsi sul lancio di Tory Sport, sulle tecnologie, sugli orologi e i profumi
Anche se il numero esatto di licenziamenti deve ancora essere rivelato, circa il 3 percento dello staff è stato licenziato. Complessivamente l'azienda impiega 3mila dipendenti.
Nonostante i tagli, il marchio, fondato da Tory Burch, 11 anni fa, è sulla buona strada per continuare a crescere e dovrebbe superare 1 miliardo di dollari di vendite di quest'anno.
La scorsa estate, Tory Burch ha vinto una causa contro Lin & J International, azienda accusata di copiare il logo con la doppia T della griffe sui suoi gioielli. Dopo due anni di cause legali, infatti, l'azienda è stata costretta a pagare a Tory Burch 41 milioni di dollari di danni.
Nel dicembre 2014 la griffe ha tenuto a battesimo il primo negozio a Milano. La boutique si trova al civico numero 7 di via della Spiga. Si tratta del secondo store in Italia: l'etichetta ha aperto un negozio a Roma qualche anno fa. La griffe realizza circa un quarto del proprio giro d'affari fuori dagli Stati Uniti. Il primo monomarca del marchio made in Usa è stato aperto a New York, nel quartiere di Nolita.