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Un italiano su quattro non fa regali a Natale per risparmiare

Scritto da FashionUnited

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Secondo un’indagine di Confcommercio-Imprese per l’Italia, tre italiani su quattro, si scambieranno doni con parenti e amici anche se il restante 26 per cento ha deciso di non farne, scelta legata a esigenze di risparmio o per evitare gli incontri per lo scambio dei regali o magari per attendere la stagione dei saldi.

In cima alla lista dei regali più gettonati ci sono enogastronomia, libri e giocattoli. Da un paio d’anni, inoltre, ci sono alcune new entry tra i regali che vanno per la maggiore come carte regalo, abbonamenti streaming e prodotti per animali. Chi compra online sceglie principalmente abbonamenti streaming (85,3 per cento), carte regalo (79,9 per cento), libri ed ebook (56 per cento) e capi di abbigliamento (49,1 per cento). Quattro intervistati su dieci considerano i regali di Natale una spesa necessaria che fa piacere affrontare. Il 38,5 per cento, però, li ritiene una spesa di cui farebbe volentieri a meno e il 20 per cento una spesa che è obbligato ad affrontare.

Chi compra online punta a capi di abbigliamento (49 per cento)

Inoltre, secondo un’altra indagine Confcommercio, più di 1 regalo su 3 quest’anno è stato acquistato in anticipo a novembre (in aumento rispetto al 23,3 per cento dell’anno scorso) e, tra chi aveva programmato di partire per le festività natalizie (il 17 per cento degli italiani) quasi la metà ha annullato il viaggio.

Internet si conferma canale di acquisto principale

Con riferimento al budget stanziato per i regali, aumentano i consumatori che hanno deciso di spendere meno di 300 euro (sono il 97 per cento del campione a fronte del 94,2 per cento dello scorso anno) e diminuisce dal 5,8 per cento al 3 per cento la quota di chi spenderà oltre 300 euro. Risultati che confermano l’attuale clima di incertezza dovuto al perdurare della pandemia e all’aumento dell’inflazione.

Internet, dopo il boom dello scorso anno, quest’anno rallenta confermandosi comunque il canale di acquisto principale per i regali di Natale (69 per cento). Seguono la distribuzione organizzata (56,7 per cento), i negozi di vicinato (42,5 per cento), gli outlet e i punti vendita del commercio equo-solidale

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