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Uso del contante e pos nella manovra finanziaria

Scritto da Isabella Naef

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Al centro del dibattito della manovra finanziaria e motivo di disaccordo tra le parti politiche c'è anche il tetto per l'utilizzo del contante e quello del pos: temi caldi per tutti i commercianti italiani.

In particolare, Luigi Di Maio, capo del Movimento 5 stelle, ha chiesto una verifica su tre punti "imprescindibili", oltre al carcere per i grandi evasori, c'è anche la stretta sulle partite Iva, che non vanno toccate, e le multe per chi non accetta il Pos che, sostiene il Movimento, non si possono introdurre senza prima aver abbassato le commissioni.

Quanto alle soglie per il pagamento in contante, il tetto massimo per l'utilizzo, oggi fissato a 3 mila euro, potrebbe scendere a 2mila nei prossimi due anni e poi a partire dal 2022 tornare al livello di mille euro, quello in vigore fino al 2015.

Per le sanzioni da applicare a chi non accetta la carta di credito, la manovra fisserebbe la multa a 30 euro. Dal 2013 esiste già l'obbligo per commercianti e professionisti di accettare pagamenti con carta di credito o bancomat; ma attualmente non è prevista una specifica sanzione. Ora, invece, si parla di una sanzione di 30 euro aumentata del 4 per cento del valore della transazione.

Inoltre, sarà operativa dal primo gennaio 2020 la lotteria sugli scontrini a cui si partecipa comunicando al negoziante il proprio codice fiscale. Il nuovo decreto fiscale prevede che ci siano specifiche estrazioni destinate a coloro che pagano con mezzi elettronici, i quali aumenteranno in questo modo la probabilità di vincere. Viene inoltre stabilito che i premi della lotteria siano completamente esentasse, mentre per gli esercenti che rifiutano la comunicazione del codice fiscale o comunque non inviano i dati relativi al consumatore, impedendogli quindi di partecipare, scatterà una sanzione da 500 a 2000 euro.

Foto: Pexels

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