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Utili dimezzati per Richemont

Scritto da FashionUnited

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Il colosso elvetico del lusso Richemont, che controlla, tra gli altri, Cartier, Piaget, Montblanc, Azzedine Alaïa, Roger Dubuis e Giampiero Bodino, ha archiviato l'esercizio 2016/2017, chiuso a fine marzo, con un utile pari a 1,21 miliardi di euro, in flessione del 46 percento rispetto a un anno prima. L'utile operativo è risultato in flessione del 14 percento a quota 1,76 miliardi di euro, mentre il giro d'affari ha segnato un -4 percento a 10,65 miliardi.

La contrazione è dovuta, almeno in parte, a effetti eccezionali che avevano gonfiato i risultati dell'esercizio precedente.

L'utile operativo di Richemont è risultato in flessione del 14 percento

Per quanto riguarda le singole divisioni, la gioielleria ha registrato un -2 percento, a quota 5,93 miliardi di euro, mentre l'orologeria è risulata in calo dell'11 percento a quota 2,88 miliardi.

Quest'ultimo dato, ha spiegato Richemont in una nota stampa, riflette il difficile andamento delle vendite operate attraverso i retailer. Per quanto riguarda l'anno in corso, inoltre, il gruppo ginevrino si è mantenuto molto prudente, in quanto l'incertezza e la volatilità che contraddistinguono il mercato potrebbero continuare ad avere ripercussioni sui conti. Il ceo Johann Rupert, parlando con i giornalisti nel corso di una conference call non si è sbilanciato in proposito fornendo numeri, mentre Gary Saage, il direttore finanziario ha sottolineato che nella Cina continentale la situazione è migliore e i ricavi sono cresciuti.

Considerando le singole aree geografiche, nel Vecchio Continente il gruppo ha segnato un -9 percento a tassi correnti (-8 percento a tassi costanti) pari a 3,068 miliardi di euro. Nel resto dell’area Emea, l'azienda ha registrato un fatturato pari a 885 milioni di euro, in flessione del 9 percento a tassi correnti (-10 percento a tassi costanti).

In contrazione anche il Giappone (-2 percento a cambi correnti e -12 percento a cambi costanti) a quota 1,01 miliardi, e l’Asia Pacifico (-1 percento) a 3,903 miliardi.

Richemont ha concluso un programma di riacquisto di azioni proprie lanciato nel marzo del 2014, che ha permesso al gruppo di recuperare 5,185 milioni di titoli, pari allo 0,9 percento del capitale, e allo 0,5 percento dei diritti di voto. La società ha nel contempo annunciato il lancio di un altro programma simile per un ammontare complessivo di 10 milioni di azioni.

Foto: Azzedine Alaïa website
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