Vendita Valentino: i Marzotto chiedono di trasferire il processo a Roma
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In quella data, quindi, si saprà se sarà accolta la richiesta della difesa di Matteo e Diamante Marzotto (imputati insieme ad altre tre persone), in merito al trasferimento del processo da Milano a Roma.
Il procedimento riguarda una presunta omessa dichiarazione dei redditi, emersa da una verifica fiscale eseguita dall'Agenzia delle Entrate e relativa alla vendita del marchio Valentino Fashion group da parte dei Marzotto e Donà Delle Rose al fondo Permira.Secondo il legale dei Marzotto, Alessandra Mereu, il processo andrebbe trasferito a Roma perché gli atti relativi a Icg, società costituita in Lussemburgo, erano custoditi presso uno studio legale a Roma, la firma del contratto per la vendita a Permira è stata effettuata nella capitale e anche il pagamento da parte del fondo è stato realizzato su conti correnti di Icg presso filiali romane di due banche.
Inoltre, come riportato il 28 novembre da "Il Giorno", la difesa di Matteo e Diamante Marzotto ha chiesto di chiudere il procedimento a carico dei cinque imputati appellandosi al principio del "ne bis in idem", ossia che non si può essere processati due volte per lo stesso reato. La famiglia Marzotto ha chiuso il procedimento tributario con un accertamento con adesione, pagando circa 57 milioni di euro, secondo la difesa dei due imputati questo può essere paragonato a una condanna penale.