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Vendite al dettaglio: per Confcommercio le prospettive sono incerte

Scritto da Isabella Naef

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Gli indici dei volumi acquistati, al di là di piccole oscillazioni mensili, sono fermi sui valori di fine 2023 Credits: Pexels, Porapak Apichodilok

Confcommercio ha espresso preoccupazione in merito alla flessione in volume registrata ad agosto dalle vendite al dettaglio, successiva alla revisione al ribasso della stima per il mese di luglio. "Peggiora, dunque, una situazione che sul versante dei consumi, in particolare di beni, risultava già fragile. Gli indici dei volumi acquistati, al di là di piccole oscillazioni mensili, sono fermi sui valori di fine 2023 e risultano del tutto stagnanti nel confronto annuo.

Il dato appare di non agevole interpretazione, perché in netto contrasto con le dinamiche ampiamente positive dell’occupazione e del potere d’acquisto, che cresce sia in termini congiunturali, sia in termini tendenziali: aumenta dunque il reddito reale, ma la spesa risulta flettente", ha commentato l’Ufficio studi Confcommercio rispetto ai dati diffusi il 4 ottobre dall’Istat.

Confcommercio: gli indici dei volumi acquistati, al di là di piccole oscillazioni mensili, sono fermi sui valori di fine 2023

"A queste preoccupazioni si aggiungono i timori sulla tenuta del Pil, per il quale sembra allontanarsi l’obiettivo di un incremento di circa l’1 per cento rispetto al 2023, ribadito dal Governo anche nel Piano strutturale di Bilancio di recentissima presentazione. La serie revisionata dei conti economici trimestrali diffusa oggi dall’Istat, ha evidenziato una correzione al ribasso della variazione tendenziale del secondo trimestre da +0,9% a +0,6 per cento", prosegue la nota dell'Ufficio studi di Confcommercio.

Per centrare, dunque, l’obiettivo programmatico indicato dal Governo occorrerebbe una performance economica nei due rimanenti trimestri dell’anno mediamente del +0,8 per cento congiunturale, dato decisamente distante dai profili medi storici di crescita del nostro sistema produttivo, hanno concluso gli esperti di Confcommercio.

Dati alla mano, ad agosto 2024 l'Istat stima, per le vendite al dettaglio, una variazione congiunturale negativa sia in valore (-0,5 per cento) sia in volume (-0,4 per cento). Sono stazionarie le vendite dei beni alimentari in valore e in calo quelle in volume (-0,2 per cento) mentre quelle dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore, sia in volume (rispettivamente -0,7 per cento e -0,5 per cento).

Nel trimestre giugno – agosto 2024, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio sono in aumento in valore (+0,2 per cento) e in flessione in volume (-0,1 per cento); le vendite dei beni alimentari sono in crescita in valore (+0,4 per cento) e non registrano variazioni in volume, invece le vendite dei beni non alimentari registrano un calo sia in valore (-0,1 per cento) sia in volume (-0,2 per cento).

Ad agosto le vendite dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore sia in volume

Su base tendenziale, ad agosto 2024, riporta l'Istat, le vendite al dettaglio aumentano dello 0,8 per cento in valore e dello 0,2 per cento in volume. Le vendite dei beni alimentari sono in crescita del 2,1 per cento in valore e dell’1,0 per cento in volume, mentre quelle dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore sia in volume (rispettivamente -0,3 per cento e -0,2 per cento).

Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti. L’aumento maggiore riguarda i prodotti di profumeria, cura della persona (+3,3 per cento), mentre registrano il calo più consistente utensileria per la casa e ferramenta (-2,1 per cento).

Rispetto ad agosto 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in aumento per la grande distribuzione (+3,0 per cento) ed è in diminuzione per le imprese operanti su piccole superfici (-0,9 per cento), le vendite al di fuori dei negozi (-2,0 per cento) e il commercio elettronico (-4,7 per cento).

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