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Via Montenapoleone e via Condotti nella top ten della high street

Scritto da Isabella Naef

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Via Montenapoleone a Milano e via Condotti a Roma, rispettivamente al sesto e nono posto, sono tra le prime 10 high street del mondo per costi di locazione. L'andamento immobiliare nel retail, come confermano i dati di World Capital nel Fashion & high street report di Federazione moda Italia, è in crescita in città come Milano, Verona, Firenze e Bari, mentre ha rallentato le proprie performance a Napoli e Genova.

Federazione moda Italia: i cinesi i più attratti dallo shopping made in Italy

Percentuali alla mano, come spiegato dalla Federazione moda Italia, tra le high street le variazioni più importanti sono state registrate in via XX Settembre a Genova (+15 percento con un canone massimo che raggiunge oggi 1.200 euro per metro quadrato all'anno, rispetto i 990 euro del 2016); in corso Buenos Aires (+14 percento con un canone massimo che raggiunge oggi 2.300 euro per metro quadrato all'anno, rispetto i 2.100 euro del 2016), via Torino e via Manzoni (entrambe con un incremento dell'11 percento), a Milano; via Garibaldi a Torino (+11 percento) e via della Vigna Nuova a Firenze (+9 percento). A Roma, oggetto del Focus del Fashion & high street report, è stato registrato un andamento stabile.

Insomma, come riporta una nota stampa, dopo anni di negatività, sembra affiorare in questo 2017, come testimoniato dai dati dell'Osservatorio Acquisti CartaSi per Federazione moda Italia sulle spese degli italiani con carta di credito nei negozi di moda, qualche segnale di reazione, dopo un 2016 di vendite non certo eccezionale, ma almeno con un segno più davanti allo zero (+0,4 percento). Ma ecco le percentuali per categoria merceologica: +0,8 percento l'abbigliamento; +3 percento gli articoli sportivi; +1,4 percento gli accessori; -4,7 percento le calzature e -4,3 percento la pelletteria/valigeria.

Performance positive delle vendite sono state registrate in Trentino Alto Adige (+6,4 percento), Sardegna (+2,3 percento), Sicilia (+1,9 percento), Lombardia (+1,7 percento), Veneto (+1,6 percento), Emilia Romagna (+0,6 percento), Marche (+0,4 perecnto).

Stabile l'Umbria e in calo le altre regioni, con Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Calabria.

Per quanto riguarda gli acquisti di stranieri, l'indagine di Global Blue per Federazione moda Italia, ha evidenziato che, dopo un 2016 in calo dell'8 percento (facilmente prevedibile per il dopo Expo), i primi 5 mesi hanno registrato un incremento medio del 6 percento degli acquisti degli stranieri extra Ue per vendite e valore nel comparto "Moda e Accessori", con i cinesi (28 percento) che restano al top della classifica dei clienti maggiormente attratti dallo shopping made in Italy, seguiti dai russi (15 percento), americani (7 percento), coreani (6 percento), arabi (5 percenti) e giapponesi (4 percento).

Milano resta meta privilegiata dei turisti extra Ue per gli acquisti di moda, seguita da Roma, Firenze e Venezia.

"Dopo anni di negatività, il 2016 si è concluso per i negozi di moda con un timidissimo segnale positivo che si conferma con analoghe e non ancora entusiasmanti percentuali anche nel primo semestre di quest'anno. È presto per tirare le somme. Un vero bilancio lo avremo solo a fine anno, ma vedere qualche reazione positiva ai flebili stimoli del mercato, incoraggia e fa sperare in un miglioramento nel secondo semestre. Serve ben oltre i semplici auspici, però, per superare i noti ostacoli delle troppe tasse, del costo del lavoro e della concorrenza senza regole e tassazione del web", ha sottolineato Renato Borghi, presidente di Federazione moda Italia e vice presidente di Confcommercio.

Foto: Renato Borghi, credit Federazione moda Italia press office; credit Confcommercio website

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