I podcast della moda del 2025
Con oltre 4,5 milioni di podcast in tutto il mondo e un pubblico che sceglie sempre più spesso l'audio per informarsi, i podcast sono innegabilmente parte della cultura, anche nel prossimo anno della moda. FashionUnited ha selezionato alcuni dei programmi più importanti che non spariranno presto dalle scene.
Fashion neurosis
La designer Bella Freud ha rotto l'impostazione rigida del classico studio di podcast per esplorare la carica emotiva dell'abbigliamento. Attori, stilisti e altri creativi famosi si accomodano sul suo divano per una conversazione intima sul loro rapporto personale con lo stile, non inteso come una somma di tendenze, ma come espressione di desideri e insicurezze personali. La moda diventa una forma di autoanalisi, con Freud nel ruolo di terapeuta, un ruolo che si adatta bene ai suoi ospiti di spicco, come Marina Abramović, lei stessa una rivoluzionaria nell'ambito della pratica performativa.
Chanel Connects
La moda può diventare terribilmente intellettuale se si lascia che artisti, scrittori, performer e curatori visionari raccontino di cosa si tratta. Lo ha dimostrato Chanel con "Chanel Connects". La quinta stagione si svolge a La Pausa, la "villa mediterranea ideale" sulla Costa Azzurra progettata dalla stessa Gabrielle Chanel, ed è condotta da Yana Peel, president of arts, culture & heritage del marchio di lusso. Un episodio bonus speciale è stato registrato dal vivo al Guggenheim Museum di New York City, in cui le artiste Sarah Sze e Julie Mehretu dialogano con Peel sulla creatività, l'astrazione e il ruolo dell'arte come motore del cambiamento.
Articles of interest
Avery Trufelman è nata in una famiglia di broadcaster. Da anni lavora come produttrice radiofonica e ha raggiunto la notorietà con Articles of interest, un podcast sulle peculiarità dell'industria dell'abbigliamento, con un'attenzione particolare agli oggetti stessi. Conversare per un'ora sulle cerniere non è noioso se ne scaturisce una narrazione sulla storia, la cultura, la tecnologia e l'identità condivise. Nel 2025, Trufelman ha aperto un'altra conversazione rilevante con la miniserie Gear, sull'influenza del design militare sulle scelte di abbigliamento quotidiane, dalle field jacket al "gorpcore".
Fashion people
Fashion people è un'estensione di Line Sheet, la newsletter privata di Lauren Sherman in cui analizza ciò che accade nel mondo della moda e del beauty. Nella versione podcast, parla con gli insider di questa industria miliardaria per scavare ancora più a fondo: dalle strategie piene di speranza dei direttori creativi alla visione della moda dell'ex first lady Michelle Obama.
Dressed: The History of Fashion
La storica Cassidy Zachary guida i suoi ascoltatori attraverso la storia della moda, collocando i fatti storici in un contesto sociale contemporaneo. Cosa dice il corsetto su "me" e "noi" ora che sta tornando nel guardaroba della Generazione Z? In linea con il nuovo anno, c'è l'episodio con Tim Gunn del programma televisivo di moda americano "Project Runway" sulla sua celebre frase "make it work". Cosa rende la moda un successo nel 2026?
Manufactured
In un altro anno pieno di scandali sulle pratiche di lavoro non etiche nelle lunghe e poco trasparenti filiere della moda, il podcast Manufactured di Kim van der Weerd offre un punto di riferimento. Ha lavorato per anni nella produzione di abbigliamento, anche come direttrice di fabbrica in Cambogia, e ora ricerca pratiche commerciali eque per gli stakeholder a monte della filiera, anche attraverso la Transformers Foundation e come co-fondatrice del Fashion producer collective. Nel podcast, dà voce a professionisti sconosciuti ma molto competenti, come Bergson Wang (episodio 100), un esperto di compliance cinese che spiega perché gli audit non sono sempre affidabili.
Wardrobe crisis
La giornalista di moda ed esperta di sostenibilità Clare Press si immerge in Wardrobe crisis, esplorando le tensioni tra stile, etica e ambiente. Indaga su come la produzione di cotone minacci le risorse idriche in India, con il contributo di designer e ricercatori, e mette in luce come i negozianti di vintage e gli analisti di dati quantifichino il fenomeno della "moda pre-loved". Con un tocco di ironia, Press dimostra che la moda può essere un business senza scaricare i costi sulle parti più vulnerabili della filiera globale.
The Cutting room floor
La designer Recho Omondi si rivela un'intervistatrice eccellente: onesta, critica e senza filtri. In The Cutting room floor, dialoga con designer, creative director, ceo e talenti emergenti su argomenti come il phygital, il marketing e il branding, spesso all'intersezione con altre discipline, come il food con Sue Chan o il wellness con Gwyneth Paltrow, su cui la moda, in un modo o nell'altro, esprime un commento.
Brendawareness
Brenda Weischer (nota come Brendahashtag su Instagram) registra il suo podcast come ci si aspetterebbe da un'influencer: semplicemente a casa, in salotto, con il suo telefono. I suoi resoconti delle sfilate e degli eventi sul red carpet sono come una nota vocale inviata a un buon amico. È proprio questo modo intimo di raccontare che attira così tanti ascoltatori. Brenda è anche un'ispirazione per i giovani professionisti grazie alle sue intuizioni sul personal branding e sull'image building, compreso il rovescio della medaglia: essere costantemente online influisce sul nostro benessere.
Fashion Radio
Fashion Radio di Showstudio, presentato da dj Fat Tony, esplora la fusione tra moda e musica. In ogni episodio, i leader del settore, dai designer agli stylist e alle modelle, parlano del loro processo creativo, dei momenti salienti della loro carriera e di come la musica influenzi il loro lavoro. L'importanza di avere un proprio ritmo diventa evidente nell'episodio con la modella Debra Shaw, che incarna il suo personaggio divino in passerella grazie alla musica.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente sulle altre edizioni di FashionUnited e tradotto in italiano usando un tool di intelligenza artificiale.
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