Il Parlamento europeo presenta una serie completa di norme contro il greenwashing
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Una proposta legislativa di questo tipo è già stata presentata dalla Commissione europea a marzo. Nel frattempo, questa proposta è stata ulteriormente sviluppata con piani per norme e divieti specifici.
Politiche più rigorose in materia di sostenibilità e sistemi di compensazione
Per esempio, saranno vietate le dichiarazioni generali sulla sostenibilità, come "rispettoso dell'ambiente", "naturale" o "neutro dal punto di vista climatico". Tali termini possono essere utilizzati solo se un'impresa può fornire la prova di "prestazioni ambientali eccezionali". I marchi di sostenibilità, che diverse aziende utilizzano per valutare la sostenibilità dei loro prodotti, saranno presto consentiti solo se si basano su "schemi di certificazione approvati" o se sono stati stabiliti da un'autorità pubblica, come un governo.
Inoltre, non è più consentito affermare che un prodotto ha un impatto ambientale neutro, limitato o positivo sulla base di un sistema di compensazione. Un esempio di questo schema è la compensazione delle emissioni di CO2 piantando alberi.
Le aziende devono chiarire la durata del prodotto
Attraverso il varo delle norme, il Parlamento europeo vuole anche garantire che i consumatori abbiano un quadro migliore della durata di vita dei prodotti. Le aziende sono autorizzate a dire qualcosa sulla durata di vita di un prodotto solo se è stato effettivamente dimostrato. Se un componente del prodotto è noto per limitare la vita del prodotto, un'azienda deve comunicare onestamente le caratteristiche dello stesso. Le aziende non sono più autorizzate a chiamare i prodotti riparabili se non lo sono.
Le norme devono ancora essere approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio europeo. La votazione dovrebbe svolgersi a novembre. Se le norme proposte saranno adottate, gli Stati membri europei avranno due anni per incorporare le norme nella loro legislazione nazionale.
Articolo originariamente pubblicato da Nora Veerman sull'edizione olandese e tradotto per fashionunited.it da Isabella Naef