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Chanel secondo Matthieu Blazy: un'eleganza venata di malizia

Scritto da Julia Garel

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Moda
La prima collezione Chanel di Matthieu Blazy (PE26). Credits: ©Launchmetrics/spotlight

Ieri sera, lunedì, al Grand Palais, la maison Chanel ha aperto un nuovo capitolo della sua storia presentando la prima collezione disegnata sotto la direzione creativa di Matthieu Blazy. Il risultato: una donna Chanel profondamente ancorata al presente e una ritrovata modernità.

Le silhouette Chanel secondo Matthieu Blazy

In una scenografia notturna illuminata dalla luce dei pianeti del nostro sistema solare, la prima silhouette Chanel firmata Matthieu Blazy ha brillato per la sua apparente semplicità: un completo grigio che abbina un pantalone sartoriale a una giacca corta con le maniche rimboccate. Il nuovo direttore ha scelto di iniziare la transizione in modo graduale, introducendo la collezione con un classico outfit da ufficio senza dimenticare di aggiungere il suo tocco di fantasia distintivo: un paio di orecchini con petali di fiori scomposti.

Chanel PE26. Credits: ©Launchmetrics/spotlight

Seguono diverse gonne con spacco dai toni neutri e completi sempre di grande fluidità. L'stravaganza si nasconde nei dettagli, spesse collane girocollo, orecchini dalle tinte vitaminiche, prima di diventare sempre più presente, man mano che la collezione avanza: un'acconciatura di piume rosse conferisce un'allure ribelle a un lungo abito nude e scintillante, mentre piume bianche sugli orli di un cappotto scuro ne spezzano la severità.

Alla musica classica di apertura, segue un ritmo electro in linea con il twist dato alla collezione. Pur conservando un classicismo proprio di Chanel, i completi con gonna e top a maniche lunghe guadagnano modernità grazie alla fluidità delle maglie, all'aggiunta di fregi floreali o a un volume mosso. Progressivamente, la vita si abbassa e ricorda le silhouette degli anni Venti, un decennio fondamentale per la maison.

Chanel PE26. Credits: ©Launchmetrics/spotlight

Si notano diversi completi sapientemente contemporanei che abbinano una gonna elegante a una camicia oversize e minimalista. La modernità si legge anche nel gioco di materiali sorprendenti, un tratto distintivo dello stile di Matthieu Blazy che aveva sviluppato presso la maison Bottega Veneta, dove lavorava in precedenza.

Si ritrovano d'altronde in questa collezione estiva, diversi elementi simili a quelli che il direttore artistico aveva proposto nelle collezioni femminili della griffe italiana. Si notano ad esempio abiti aderenti e svasati sul fondo, così come abiti a vita bassa con orli sfrangiati.

Il tailleur in tweed guadagna in desiderabilità

Il tailleur Chanel di Matthieu Blazy. Collezione PE26. Credits: ©Launchmetrics/spotlight

Tra le mani di Matthieu Blazy, l'iconico tailleur in tweed di Chanel si spoglia della sua severità classica per guadagnare in leggerezza. Il materiale è traforato, ravvivato da tinte vitaminiche, effetti a rilievo e motivi dalla geometria energica. Con i suoi giochi di trasparenza e il taglio modernizzato da un'ampia cintura a vita bassa, questo capo iconico del guardaroba Chanel testimonia lo sforzo di Matthieu Blazy per renderlo di nuovo desiderabile per una clientela giovane.

Un forte simbolo di emancipazione femminile

La collezione primavera-estate 2026 non è stata una sorpresa totale, poiché prima della sua presentazione, il marchio ha stuzzicato la curiosità del pubblico rivelando un primo teaser. Lo scorso fine settimana, il team di Chanel ha pubblicato sull'account Instagram del marchio un ritratto di schiena in bianco e nero, che mostra la schiena, le spalle e la nuca delicata di una donna mora, il cui taglio a caschetto evocava immancabilmente la figura di Gabrielle Chanel stessa, spesso rappresentata con un taglio à la garçonne. Un modo per annunciare il ritorno alle origini e rendere omaggio alla fondatrice.

Le prime immagini della collezione primavera-estate 2026 di Chanel firmata Matthieu Blazy. Credits: Copyright Chanel. Foto David Bailey.

Scegliendo di evocare l'iconico taglio à la garçonne, Matthieu Blazy ha anche risvegliato un forte simbolo di emancipazione femminile tipico degli anni Venti, un decennio durante il quale tagliarsi i capelli corti era un atto di ribellione. Inoltre, ricordiamo che la citazione "una donna che si taglia i capelli è una donna che si prepara a cambiare vita" è associata a Gabrielle Chanel. Una frase del tutto appropriata alle circostanze.

Infine, il discreto ventaglio di piume formato da quello che si immaginava essere un paio di orecchini e che si confondeva con i capelli, aggiungeva un tocco di malizia all'immagine. Un tratto tipico anche di David Bailey, l'autore della campagna in questione e fotografo di moda inglese che ha contribuito a rivoluzionare l'immagine della donna negli anni Sessanta. Si percepisce facilmente nell'eleganza discreta e nel minimalismo, ma anche nel non conformismo che spesso caratterizza il suo lavoro, una certa eco con lo stile di Matthieu Blazy.

Scommessa vinta?

Le aspettative nei confronti di Matthieu Blazy sono alte. Il nuovo direttore creativo delle attività moda di Chanel, nominato a dicembre 2024, deve restituire la sua grandezza all'illustre maison di couture francese e voltare pagina rispetto all'era di Karl Lagerfeld, che ha regnato sulla griffe dal 1983 al 2019. Una sfida tanto più grande in un contesto congiunturale difficile per il settore del lusso, che non ha risparmiato il gruppo Chanel: un utile netto in calo del 28,2% nel 2024 rispetto al 2023, a 3,4 miliardi di dollari.

Puntando su Matthieu Blazy, Chanel ha scelto un direttore artistico dal solido percorso il cui lavoro da Bottega Veneta aveva permesso alla griffe di registrare un aumento del fatturato. La collezione che ha appena firmato per la maison francese sembra essere in linea con quanto proponeva per Bottega Veneta. Vi si ritrova la stessa creatività, la stessa apparente semplicità venata di malizia, ma soprattutto uno chic molto portabile e che non si prende troppo sul serio. Insomma, quanto basta per proiettare Chanel in una nuova era.

Sfilata Chanel di Matthieu Blazy, PE26. Credits: Foto di ANNE-CHRISTINE POUJOULAT / AFP

Questo articolo è stato pubblicato originariamente sulle altre edizioni di FashionUnited e tradotto in italiano usando un tool di intelligenza artificiale.

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