I filati Consinee a Pitti Uomo grazie alle creazioni di tre stilisti
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Creatività, sostenibilità e qualità: si declina in questo modo il progetto presentato durante la 104esima edizione di Pitti Uomo e realizzato dal colosso cinese dei filati Consinee, fondato nel 1999 a Ningbo.
L’azienda, che ha un fatturato pari a 5 miliardi di Yuan, pari a circa 800 milioni di dollari americani, di cui l’80 per cento realizzato fuori dai confini cinesi, ha messo a punto un progetto che punta a far conoscere talentuosi designer cinesi e italiani e a valorizzare, attraverso la loro creatività, la qualità dei filati Consinee, già utilizzati dai marchi più prestigiosi nel segmento del cachemire.
“L’80 per cento del nostro giro d’affari viene realizzato all’estero, e di questa quota circa il 20-25 per cento arriva dal mercato italiano”, racconta l’amministratore delegato di Consinee, Boris Xue, aggiungendo che prossimamente sarà tenuta a battesimo una filatura in Mongolia e, successivamente, anche in Italia. Tra i progetti futuri, inoltre, il ceo non esclude la nascita di una collezione a marchio Consinee.
Per il momento, invece, nella sala Ottogonale della Fortezza da Basso di Firenze, sono esposte tre collezioni, create con i filati pregiati Consinee, dai designer cinesi Ponder.Er e Nullus e dallo stilista italiano Luca Larenza. Ponder.Er, in particolare, lavora su silhouette provocatorie e sui tessuti: il pensiero dietro ogni creazione incoraggia la sperimentazione e l’immaginazione, dando vita a una delicata rivoluzione. Nullus, marchio fondato a Shanghai, invece è un brand di menswear i cui capi di abbigliamento e accessori sono il risultato di un’ispirazione che trova le sue radici nella forma del corpo umano, coniugata a un’estetica moderna e minimalista.
L’approccio alla moda di Luca Larenza, infine, si contraddistingue per la sua visione unica nell’interpretare i capi del guardaroba maschile. Un’eleganza irriverente che mischia modernità e tradizione, in cui le origini italiane dello stilista si traducono nell’alta sartorialità e nella scelta delle materie prime di pregiata manifattura.
L’installazione presente a Pitti Uomo, realizzata dall’artigiano pugliese Daniele Laterza con legno certificato e sostenibile, fa da supporto per i 22 capi dei designer e di alcuni pezzi d’archivio di Consinee.
Messo a punto in collaborazione con Labelhood, il più grande incubatore di fashion designer emergenti in Cina, il progetto punta a far conoscere l’azienda, presente già con le sue collezioni di filati a Pitti Filati, anche a nuovi canali e nuovi mercati.
Con un biglietto da visita interessante sul fronte della sostenibilità sociale e ambientale, della qualità e delle tecnologie avanzate utilizzate per la produzione, Consinee possiede le carte in regola per crescere ulteriormente fuori dai suoi confini. “Collaboriamo da anni con tante aziende italiane che apprezzano i nostri valori e la cura che mettiamo in tutto il processo di realizzazione del prodotto: dalla protezione dei pascoli al benessere delle capre da cashmere fino al supporto costante ai pastori che le allevano, per non parlare del riciclo di oltre il 57 per cento delle acque usate nella tintura e della promozione di materiali derivati dalle piante e del cashmere riciclato. Più del 30 per cento del consumo totale di elettricità proviene da impianti solari e fotovoltaici, nella continua ricerca di un’innovazione che sia amica del pianeta, dell’uomo e degli animali”, ha aggiunto il ceo Boris Xue.
“La tecnologia è una preziosa alleata, cui vengono destinati importanti investimenti nel nome della qualità, dell’efficienza ma anche della tracciabilità. Abbiamo costruito e messo a regime la prima fabbrica di filatura del cashmere 4.0 nell’industria tessile laniera, interamente automatizzata, che garantisce costi ridotti, massimo controllo di tutte le fasi, aumento della produzione e zero errori”, ha concluso il ceo.