ACBC: il CEO Gio Giacobbe parla della crescita e dell'espansione dell'azienda sostenibile
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Fondata nel 2017 da Gio Giacobbe ed Edoardo Iannuzzi, l'impresa sostenibile ACBC si è posta l'obiettivo di "trasformare l'industria con innovazioni verdi". Più concretamente, l'azienda offre supporto per la riduzione delle emissioni di CO2 a marchi e aziende del settore della moda, promuovendo al contempo i materiali sostenibili con il proprio omonimo marchio di sneaker responsabili. Finora ha collaborato con oltre 50 marchi, tra cui nomi noti come Missoni, Pink e MSGM. Nell'anno finanziario 2022, l'azienda ha aumentato l'EBITDA del 132% rispetto all'anno precedente. Entro il 2026, l'azienda prevede una crescita dell'EBITDA fino a 10 milioni di euro. Inoltre, l'azienda sta puntando sui mercati francese e americano, con l'obiettivo di essere un pioniere della sostenibilità anche al di fuori del mercato italiano. In occasione del successo e dell'espansione, l'azienda ha recentemente inaugurato una nuova divisione dedicata alla comunicazione, ai media e alle PR. In questa intervista, l'amministratore delegato Gio Giacobbe ci illustra lo sviluppo dell'azienda negli ultimi anni e condivide una visione ambiziosa per il futuro della sostenibilità.
Qual è stata la motivazione iniziale per fondare ACBC?
ACBC è l'acronimo di Anything Can Be Changed. Il nostro obiettivo è rendere almeno l'1% del mercato delle calzature più sostenibile entro il 2027. Infatti, si stima che il valore di questo mercato raggiungerà 530 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni.
Il marchio è stato fondato nel novembre 2017 con una "mentalità da 2030". Qual è stato lo sviluppo di ACBC da allora?
Quando abbiamo iniziato nel novembre 2017, il concetto di sostenibilità era solo un pensiero lontano o una sorta di idea di marketing, non era considerato un valore a quel tempo. Ricordiamo ancora le discussioni con altre aziende sulla responsabilità individuale per il nostro impatto sull'ambiente, dalle quali abbiamo ricevuto risposte evasive come "vedremo..." o "forse in futuro". Il nostro obiettivo fin dall'inizio è stato quello di avere una visione per l'anno 2030 in cui la sostenibilità diventasse un punto fermo per ogni azienda, e così abbiamo condiviso la nostra visione con tutti i marchi di moda, lusso e abbigliamento sportivo con cui siamo entrati in contatto. La nostra storia ci dimostra che avevamo ragione.... Anche se siamo solo nel 2023, vediamo che la sostenibilità è ora un valore riconosciuto e siamo orgogliosi di dire che ACBC sta giocando un ruolo importante in questa visione a livello internazionale.
Qual è il ruolo della ricerca e dello sviluppo e dell'analisi dell'impronta di carbonio nel passaggio dagli attuali modelli di business a quelli più sostenibili?
ACBC crede in un approccio analitico alla sostenibilità, per non lasciare nulla alle supposizioni o alle interpretazioni personali. Con l'Accordo di Parigi per la riduzione dell'impronta di carbonio entro il 2030, la sostenibilità è diventata un vero e proprio obiettivo internazionale da raggiungere. ACBC utilizza il GreenHouse Gas Protocol per calcolare l'impronta di carbonio per ogni prodotto o progetto che intraprendiamo con marchi o aziende. Se c'è un'esigenza specifica, sottoponiamo il prodotto anche a una valutazione del ciclo di vita (LCA). La ricerca e lo sviluppo sono al centro di ACBC: abbiamo infatti lanciato diversi brevetti come FreeBio, un'alternativa alla pelle animale con un apporto di materiale responsabile certificato fino al 70%, e BeyondPlastic, un'alternativa alla plastica che è al 100% biobased. Abbiamo anche lanciato il primo e per ora unico tacco biodegradabile al 100% per le calzature da donna.
ACBC ha chiuso l'esercizio 2022 con un aumento del fatturato del 132% rispetto all'anno precedente. Quali sono i fattori chiave che hanno reso possibile questa crescita?
Uno dei fattori chiave è la consulenza B2B alle aziende (oggi abbiamo 56 partnership) nel settore della moda. La consulenza comprende servizi come la trasformazione di prodotti standard in prodotti più responsabili, la riduzione dell'impronta di carbonio e la riqualificazione di vecchi stock. Il secondo fattore, invece, riguarda il settore B2C, sotto la forma del marchio di scarpe ecologiche ACBC.
ACBC intende entrare anche nei mercati francese e americano. Cosa sperate di ottenere in questi nuovi mercati entro la fine del prossimo esercizio?
Entro la fine del 2024 apriremo sicuramente un ufficio in Francia e uno negli Stati Uniti. La nostra missione è trasformare quell'1% del mercato globale delle calzature. Quello che abbiamo fatto in Italia per oltre 56 marchi, vogliamo realizzarlo in altri Paesi. Stiamo già lavorando con marchi francesi e americani su progetti che vedranno la luce nel gennaio 2024.... In futuro vedrete grandi collaborazioni con un numero sempre maggiore di marchi internazionali!
ACBC non solo offre un sostegno concreto a terzi per ridurre le emissioni di CO2, ma produce anche le proprie scarpe con pellami alternativi. In che modo FreeBio, l'alternativa di pelle brevettata da ACBC, si differenzia dalle altre alternative di pelle presenti sul mercato?
Prima di tutto, vorremmo dire che ACBC non ha nulla contro la pelle animale, purché provenga da una catena di fornitura certificata e sia stata conciata rigorosamente al vegetale. FreeBio™ di ACBC è una gamma di tecnologie alternative per la pelle con ingredienti responsabili derivati da polimeri riciclati, biobased e cariche minerali. Tutti i prodotti della famiglia FreeBioTM sono privi di ingredienti di origine animale. Nel processo di produzione, vengono utilizzati materiali responsabili insieme a un poliuretano.
Il portafoglio di ACBC comprende principalmente noti marchi di moda e accessori. Siete interessati a entrare anche in altri settori?
Sì, siamo interessati a entrare nel settore della ristorazione e dell'ospitalità.
Uno sguardo al futuro: come si prospetta ACBC?
ACBC mira a cambiare l'1% dell'industria calzaturiera mondiale e a renderla più sostenibile passo dopo passo. Niente ci fermerà. Siete pronti a cambiare il mondo?