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Alibaba chiede prestito da 3 miliardi di dollari per espandersi

Scritto da Isabella Naef

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Il gruppo cinese Alibaba ha siglato un accordo per un prestito da 3 miliardi di dollari. Il denaro aiuterà il gigante dell'ecommerce ad acquisire partecipazioni in società in Cina e all'estero.

Alibaba, guidato dal fondatore Jack Ma, si sta espandendo in nuovi mercati al di fuori del core business rappresentato dall'ecommerce, come i video online, per esempio, visto che la crescita dei volumi nella sua attività dedicata allo shopping online sta rallentando.

Nel mirino di Alibaba potrebbero esserci nuove acquisizioni nel digital media

Recentemente il gruppo ha acquisito quote di aziende come Groupon, PayTm, Snapdeal e Snapchat e ha speso 3,67 miliardi di dollari per il controllo di Youku Tudou, il portale video più grande della Cina.

L'azienda, riporta l'agenzia di stampa Reuters, citando un documento della Securities and exchange commission (Sec), ha firmato l'accordo di finanziamento in pool con un gruppo di otto banche.

Il prestito ha una durata di 5 anni e, come ha specificato il management di Alibaba, sarà utilizzato per "scopi aziendali generali".

Il mese scorso il Wall Street Journal aveva scritto che Alibaba era in trattative con diverse banche per prendere in prestito fino a 4 miliardi di dollari per finanziare piani di espansione, tra cui le acquisizioni.

Nei mesi scorsi, inoltre, Alibaba ha messo a punto una strategia volta a mutare la sua immagine di etailer che tollera la vendita di prodotti contraffatti.

La reputazione di Alibaba al di fuori della Cina, infatti, è molto diversa da quella di casa. Ampiamente considerato come un rivenditore che tollera la vendita di merci contraffatte sulle proprie piattaforme di ecommerce, l'etailer gode di una reputazione internazionale piuttosto discussa e ha deciso di dare vita a nuove misure per cambiarla.

Una recente causa intentata da Kering che ha sostenuto che 37mila borse contraffatte con il marchio Gucci sono state vendute sulla piattaforma di Alibaba customer-to-customer Taobao nel 2014, ha, senza dubbio, offuscato la sua immagine all'estero.

L'azienda ha fissato un obiettivo di vendita annuale pari a 100 miliardi di renminbi, la valuta locale cinese, per prodotti di fascia alta. Il gigante cinese online spera di combattere questa immagine anche scegliendo oltre 10.000 produttori di qualità per rinnovare l'offerta e vendere beni di fascia alta.

Già lo scorso ottobre il secondo operatore mondiale dell'ecommerce dopo Wal Mart, che presto aprirà una sede in Italia, a Milano, guidata da Rodrigo Cipriani Foresio, nuovo managing director di Alibaba group in Italia, ha iniziato ad adottare tecniche sempre più sofisticate per evitare che i suoi negozi online e i relativi prodotti figurino nell'elenco del Governo degli Stati Uniti come "pirata", visto anche il numero crescente di denunce di prodotti contraffatti sulle piattaforme online.

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