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Assocalzaturifici: produzione a -3,5 percento in quantità nei tre mesi

Scritto da Isabella Naef

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"L'Europa va cambiata, il consiglio ha sconfessato il "Made in" di fronte al parlamento, tutti lo vogliono, è un'operazione di trasparenza", questo il rammarico di Cleto Sagripanti, presidente uscente di Assocalzaturifici, questa mattina, a Milano, per l'assemblea dell'associazione che eleggerà Annarita Pilotti, amministratore delegato di Loriblu, nuovo presidente.

Giunto al termine del suo secondo mandato Sagripanti, alla guida del organizzazione dal giugno 2011, ha fatto un bilancio di questi ultimi anni e si è detto orgoglioso di essere stato a capo di un'associazione che raggruppa le aziende di un settore che è secondo solo alla Cina per le esportazioni.

Annarita Pilotti è la candidata a prendere il posto di Sagripanti alla guida dell'associazione

Numeri alla mano, l’industria calzaturiera italiana rappresenta il 33,4 percento delle calzature prodotte in Europa in termini di volume e oltre il 50 percento in termini di valore. L'Italia è il Paese che "a livello mondiale, esporta prodotti di più alto valore aggiunto, staccando nettamente tutti gli altri competitor con un prezzo medio al paio di oltre 48 dollari".

"Abbiamo un bisogno disperato di andare avanti. Anche il governo nell'ultimo anno sta facendo la sua parte", ha sottolineato il presidente uscente ricordando, invece, la scarsa collaborazione delle banche. "Le banche devono fare di più per concedere credito alle aziende. Danno soldi solo alle imprese che non ne hanno bisogno", ha affermato.

Sagripanti: "siamo i secondi esportatori al mondo in termini di valore dietro alla Cina"

"L'esportazione è la nostra vera forza, noi siamo i secondi esportatori al mondo in termini di valore dietro alla Cina. Abbiamo 28 fiere nel mondo tra cui Shanghai, Las Vegas", ha aggiunto Sagripanti. "Nel 2014 la bilancia commerciale è in attivo, mentre i primi tre mesi del 2015 non ci fanno ben sperare, la Russia è crollata del 50 percento". La produzione del trimestre è stimata in calo del 3,5 percento in quantità e dell’1,8 percento in termini di valore. Una tendenza negativa che conferma il calo già registrato nel 2014 e che rappresenta una situazione maggioritaria tra le imprese: 6 aziende su 10, tra quelle intervistate dall'Ufficio studi di Assocalzaturifici, hanno sperimentato un calo dell’output.

Quanto ai dati sull'occupazione il presidente di Assocalzaturifici ha ricordato che nei primi tre mesi del 2015 è positivo il saldo dell'occupazione con 246 unità in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La ricetta per fare in modo che il settore calzaturiero possa proseguire nel suo percorso di crescita è contribuire a un cambiamento forte nella percezione dell’attività di impresa industriale da parte della pubblica opinione e delle istituzioni e tornare a mettere al centro la manifattura com imprescindibile fattore di sviluppo economico. "Non c’è alternativa per il nostro Paese, se vuole tornare a essere un soggetto economico importante in ambito europeo e internazionale. Ma è una politica che la stessa Europa deve convincersi a sostenere senza indugi e contraddizioni: attuare Horizon 2020, ovvero l’ampliamento della quota dell’industria manifatturiera al 20 percento del Pil europeo, è obiettivo ambizioso, ma possibile se tutti remiamo dalla stessa parte”.

Motivo per cui le direttrici dell’azione di Assocalzaturifici si basano su tre elementi: recupero della filiera, rientro delle produzioni in Italia o back-reshoring, internazionalizzazione.

Il calzaturiero italiano, ha spiegato poi il presidente di Assocalzaturifici, ha molte frecce al suo arco e il sistema dei distretti, delle specializzazioni e dell’alta qualità delle produzioni è vincente soprattutto nel futuro.

Foto: Cleto Sagripanti

annarita pilotti
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