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Assopellettieri: il 2022 conferma il trend positivo per il settore

Scritto da Isabella Naef

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Business
Courtesy of Mipel
“Nel 2022 il settore ha confermato il trend positivo osservato in tutto il periodo post-pandemico e, anzi, nei primi 9 mesi del 2022 ha raggiunto e superato i livelli del pari periodo del 2019. La nostra industria sta rispondendo bene e, oltre al recupero in termini di acquisti al dettaglio in Italia (+8,6 per cento in valore nei primi 9 mesi 2022), quello che ci conforta è un discreto incremento a doppia cifra nelle vendite estere (+15,7 per cento), soprattutto verso Stati Uniti, Corea Del Sud, Giappone e alcuni Paesi europei, e un aumento generale del fatturato”, ha sottolineato il presidente di Assopellettieri, Franco Gabbrielli, commentando i dati economici del settore dei primi nove mesi del 2022.

L'associazione, inoltre, dà appuntamento alle realtà del settore alla 123esima edizione di Mipel, in agenda dal 19 al 22 febbraio, presso Fieramilano Rho. La kermesse è dedicata alla pelle e agli accessori moda. Il salone si svolgerà in contemporanea con le altre fiere moda del polo milanese: Micam Milano (salone delle calzature) e TheOneMilano (manifestazione dedicata al prêt-à-porter), e in parziale sovrapposizione anche con Lineapelle (fiera internazionale sulla pelle) e Homi Fashion&Jewels (accessori, abbigliamento e gioielli).

Mipel è in agenda dal 19 al 22 febbraio, presso Fieramilano Rho

Tornando ai dati del comparto, il risultato complessivo del periodo gennaio-settembre, aggiungono gli esperti, è stato penalizzato dal minor dinamismo registrato nel terzo trimestre, ma in ogni caso va valutato positivamente alla luce del contesto macro all’interno del quale è maturato.

"Il consolidamento della domanda ha favorito i trend positivi di produzione (+9,2 per cento) e fatturato (+14,7 per cento tra le aziende del campione di associati), anche se le medie nascondono un quadro molto diversificato: le griffe e l’alto di gamma volano mentre molte Pmi restano su livelli di fatturato inferiori al pre-pandemia", si legge in una nota.

Tra i mercati esteri, aumenti si registrano in Francia, Stati Uniti, Corea del Sud ed Emirati

“Purtroppo, questi segnali di cauto ottimismo vengono oggi offuscati dalle preoccupazioni circa l’aumento dei costi per le materie prime e, soprattutto, dagli ennesimi rincari in tema energia, tematiche che hanno un impatto diretto e immediato sui profitti aziendali; non da ultimo, temiamo un nuovo passo indietro nei rapporti col mercato cinese a causa del netto peggioramento della situazione sanitaria in Cina", ha spiegato Gabbrielli.

Tra i mercati esteri, aumenti si registrano in Francia (+31 per cento in valore), Stati Uniti (+54,5 per cento), Corea del Sud (+38,6 per cento) ed Emirati (+74 per cento). E’ ripartito il Regno Unito (+36,2 per cento), dopo il crollo successivo alla Brexit, seppure presenti tuttora un gap non trascurabile con tre anni addietro (-28 per cento). Inferiore alla media la crescita in Cina (+12,8 per cento, con un -13 per cento in quantità), circoscritta perlo più alla fascia lusso. In calo Hong Kong.

Probabili riorganizzazioni nella logistica frenano i flussi verso la Svizzera (tradizionale hub delle multinazionali del lusso e prima destinazione: -1,4 per cento in volume e -15 per cento in valore), a favore di spedizioni dirette nei mercati finali, senza transito. Pesanti le flessioni in Russia (-22,8 per cento) e Ucraina (-53 per cento), scivolate rispettivamente al 17esimo e al 58esimo posto della graduatoria in valore, dall’inizio del conflitto l’export verso questi due paesi segna un calo complessivo del -41,4 per cento.

Il terzo trimestre conferma l'arretramento nel numero delle imprese attive (-51 il saldo globale dei primi 9 mesi) e il recupero nei livelli occupazionali (con la contestuale marcata contrazione nelle ore di Cassa integrazione guadagni autorizzate nella filiera pelle) già evidenziatisi nei primi 6 mesi.

Courtesy of Assopellettieri
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