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Calzaturiero italiano: nel primo trimestre a +13,6 per cento

Scritto da Isabella Naef

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Un negozio di scarpe Credits: Pexels, Alexandra Maria

Nel primo trimestre del 2023 il calzaturiero ha registrato una crescita del fatturato del +13,6 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. E’ la fotografia scattata dal Centro studi Confindustria moda per Assocalzaturifici, che evidenzia anche un progresso del saldo commerciale (+21 per cento).

Centro studi Confindustria moda per Assocalzaturifici: progresso del saldo commerciale (+21 per cento)

“Dopo l’ennesimo record conseguito a consuntivo 2022 (12,65 miliardi di euro, +23 per cento sul 2021), prosegue l’incremento dell’export, segnando +16,1 per cento a valore" ha spiegato Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici. "In particolare, tutte le prime 20 destinazioni, con la sola eccezione della Svizzera (-7,8 per cento), mostrano aumenti in valore e quasi sempre a doppia cifra. Diverso però il discorso in termini di volume, dove rallenta vistosamente il Nord America (-19,4 per cento) e frenano la Germania (-8,8 per cento), il Regno Unito (-10,1 per cento) e i flussi diretti in Svizzera (-24,8 per cento), tradizionale hub logistico delle griffe del lusso. Rimbalzo in Russia e Ucraina, anche se va tenuto conto che nel marzo dello scorso anno, subito dopo l’avvio del conflitto, le vendite verso i due mercati erano crollate; risultati premianti in Kazakistan (+77 per cento in valore). Continua inoltre il recupero sul mercato interno (+8,2 per cento in spesa gli acquisti delle famiglie su gennaio-marzo 2022)”.

Le previsioni sui ricavi nei trimestri successivi al primo evidenziano una progressiva decelerazione

Nonostante il trend favorevole nelle principali variabili congiunturali, si legge in una nota, non mancano però elementi di preoccupazione. Sono diversi, infatti, i segnali di affievolimento (per certi versi fisiologico) della crescita, dopo il rimbalzo registrato nel 2021 e l’ulteriore consolidamento del 2022 che, seppur con un andamento piuttosto disomogeneo tra le aziende, hanno permesso al settore nella sua generalità di tornare sui livelli di fatturato del 2019 pre-Covid: le previsioni delle aziende sui ricavi nei trimestri successivi al primo, sebbene permangano positive, evidenziano una progressiva decelerazione, mentre in termini di volume il rallentamento risulta ancora più evidente, con alcuni segni negativi che già emergono nel confronto con la prima frazione dello scorso anno. Calano infatti nei primi 3 mesi, seppur lievemente, le quantità esportate (-2 per cento) e quelle prodotte (-1 per cento l’indice Istat della produzione industriale).

“L’indagine condotta dal Centro studi di Confindustria moda presso i nostri associati", ha rilevato Giovanna Ceolini, "ha evidenziato inoltre come i costi elevati di energia e materie prime rappresentino attualmente il problema maggiore per le imprese calzaturiere, per il forte impatto sui bilanci aziendali. Le risposte raccolte hanno altresì confermato l’irrigidimento negli ultimi mesi dell’offerta di credito bancario segnalato da Banca d’Italia e da Istat: ben il 39 per cento del campione (quota che sale al 51 per cento non considerando le imprese che hanno dichiarato di non farvi attualmente ricorso) ha sperimentato un peggioramento in tal senso. L’analisi ha infine ribadito come il problema del reperimento di manodopera qualificata sia ritenuto rilevante per la propria realtà aziendale dall’84 per cento degli imprenditori del settore".

Il report indica inoltre come non si arresti il processo di selezione tra le imprese (-107 attive rispetto a dicembre, pari al -2,8 per cento), mentre rimangono pressoché stabili gli addetti (-0,3 per cento). Calano nuovamente, dopo il picco eccezionale indotto dall’emergenza pandemica, le ore di cassa integrazione autorizzate nella filiera pelle (-20,4 per cento nei primi 5 mesi), nonostante l’inversione di tendenza del bimestre aprile-maggio (+12,6 per cento): 5,7 milioni le ore autorizzate nel complesso, comunque ancora superiori del +76,2 per cento rispetto ai primi 5 mesi 2019 pre-Covid.

ASSOCALZATURIFICI