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Contraffazione: Louis Vuitton chiede danni e interessi a Taobao

Scritto da Isabella Naef

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Louis Vuitton continua la sua battaglia contro la contraffazione a livello internazionale. Questa volta sul banco degli imputati è la Cina: la griffe, infatti, ha presentato al tribunale di Pechino la richiesta dei danni derivanti dalla vendita di prodotti falsi Louis Vuitton sulla piattaforma di ecommerce Taobao, una delle più importanti del Paese, che fa capo al gruppo Alibaba.

La griffe accusa tre cinesi di vendere prodotti falsificati e reclama circa 35 milioni di euro

La griffe accusa, in particolare, tre individui di questo Paese di vendere prodotti falsificati e reclama la somma di 250mila yuan, (34,887 milioni di euro) per compensare i danni economici. Nella sua accusa Louis Vuitton spiega che questi tre individui hanno guadagnato una grossa cifra di denaro tra il 2011 e il 2014 e considera questi atti come una violazione della proprietà del marchio.

Lo scorso novembre il Governo cinese ha annunciato di voler mettere fine a questo tipo di vendite su Internet e ha deciso di rafforzare i controlli delle operazioni di acquisto e di vendita e di obbligare i compratori a rivelare la loro identità

Il gruppo Alibaba, dal canto suo, nei mesi scorsi ha annunciato di voler combattere la vendita di prodotti contraffatti e di voler risollevare l'immagine delle sue piattaforme, spesso legate a episodi di contraffazione.

Infatti, la reputazione di Alibaba al di fuori della Cina è molto diverso da quella di casa. Ampiamente considerato come un rivenditore che tollera la vendita di merci contraffatte sulle proprie piattaforme di ecommerce, l'etailer gode di una reputazione internazionale piuttosto discussa e ha quindi deciso di dare vita a nuove misure per cambiarla, in aggiunte alle azioni avviate qualche mese fa.

Una recente causa intentata da Kering che ha sostenuto che 37mila borse contraffatte con il marchio Gucci sono state vendute sulla piattaforma di Alibaba customer-to-customer Taobao nel 2014, ha, senza dubbio, offuscato la sua immagine all'estero. Il gigante cinese online spera di combattere questa immagine anche scegliendo oltre 10.000 produttori di qualità per rinnovare l'offerta e vendere beni di fascia alta.

L'azienda ha fissato un obiettivo di vendita annuale pari a 100 miliardi di renminbi, la valuta locale cinese (pari a 15,6 miliardi di dollari), per prodotti di fascia alta, secondo quanto risulta al quotidiano China Daily e ha avviato la collaborazione con quattro organizzazioni indipendenti per il controllo della qualità sui prodotti venduti direttamente dalle aziende produttrici.

Jin jianhang, presidente di Alibaba, ha detto che l'obiettivo è quello di far incontrare la richiesta dei consumatori cinesi per i prodotti d'oltremare con la produzione delle fabbriche locali di alta qualità, molti delle quali sono state fornitrici delle marche internazionali.

All'inizio di aprile, Alibaba ha creato un canale verticale in Taobao dedicato ai beni di fascia alta, lavorando con più di 4.500 produttori che esportano oppure che producono per le griffe internazionali. Gli analisti hanno applaudito a queste iniziative, che sono viste come azioni volte ad aumentare l'immagine di Alibaba a livello internazionale.

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