Fusioni e acquisizioni: secondo Pwc il settore moda e lusso è sempre più selettivo
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Rallentano le operazioni di fusione e acquisizione nel settore consumer a livello mondiale (-9% a volumi) ma sette mega-deal superiori a 5 miliardi di dollari spingono i controvalori (+32%). In Italia sono state annunciate 158 operazioni nei primi 5 mesi del 2025. Queste alcune delle evidenze del Pwc Global & Italian merger and acquisition trend consumer markets – mid year ’25 outlook.
Nei primi cinque mesi del 2025 i volumi delle operazioni di m&a nel consumer markets sono diminuiti del 9% a livello mondiale
Dopo un inizio d’anno segnato da un cauto ottimismo, le aspettative di ripresa delle operazioni di m&a nel settore consumer, ovvero i settori moda e lusso, food & beverages, beauty and personal Care, retail, hospitality and leisure, Packaging, si sono progressivamente raffreddate secondo la Global & Italian m&a Trends consumer markets di Pwc. Il contesto macroeconomico, caratterizzato da pressioni inflazionistiche, tassi d’interesse e incertezza sui dazi, ha indebolito la fiducia degli investitori e il sentiment dei consumatori, rallentando le dinamiche di crescita del mercato.
Nel dettaglio, nei primi cinque mesi del 2025, i volumi delle operazioni di m&a nel consumer markets sono diminuiti del 9% a livello mondiale, rispetto allo stesso periodo del 2024, segnando però una flessione più contenuta rispetto al -11% registrato nei volumi del mercato complessivo. In controtendenza, i controvalori delle operazioni sono aumentati del 32%, sostenuti da sette operazioni superiori a $5 miliardi in valore annunciate nella prima metà del 2025.
Il mercato italiano riflette la dinamica mondiale: nei primi 5 mesi del 2025 sono state annunciate 158 operazioni nel consumer markets, in calo del 7% rispetto ai 170 deal rilevati nello stesso periodo del 2024. Il decremento principale è legato alle operazioni annunciate da investitori finanziari, in flessione del 17%. La loro incidenza sul totale delle operazioni è scesa al 40% nella prima metà del 2025, rispetto al 45% raggiunto nel 2024, confermando maggiore cautela degli investitori su settori come food and beverage e moda.
I tempi di gestazione delle operazioni si sono allungati, nel segno di una maggiore prudenza sia da parte degli operatori strategici, che stanno conducendo revisioni del portafoglio e rivedendo le proprie strategie, sia da parte dei fondi di private equity, con un conseguente ampliamento del gap valutativo bid-ask.
Secondo l’analisi Pwc, il settore moda e lusso si conferma attivo, ma sempre più selettivo. In Italia nei primi cinque mesi del 2025 si rilevano 26 operazioni, in calo del 26% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nonostante il contesto di incertezza, i deal di grandi dimensioni, come l’acquisizione di Versace da parte di Prada, confermano l’attrattività del settore e la capacità degli investitori strategici di cogliere nuove opportunità anche su dossier complessi e operazioni di turnaround.
Prosegue l’attività dei fondi di private equity, seppur con prudenza e con maggior focus su asset con performance stabili e buoni flussi di cassa, come confermano i deal Blue Pool Capital e Golden Goose, Alto Partners e Gallo, Borletti-Quadrivio e Twinset, o su operazioni di turnaround come nel caso di Bluestar Alliance su Palm Angels.
Si confermano le dinamiche di consolidamento lungo la filiera, sia da parte degli operatori strategici, con operazioni come Prada e Rino Mastrotto, Richemont e Maglificio Miles, Chanel e Grey Mer, Mantero Sera, Leo France, Gentili Mosconi e Manifatture Tessili Bianchi, che dagli investitori finanziari, con le acquisizioni di Armonia su Millefili, Sienna SA su Vicenza Mode, J Jardin su Nanan. Diversamente, le realtà manifatturiere di dimensioni più piccole e le piattaforme business to business fashion sponsorizzate da operatori finanziari stanno soffrendo un calo generalizzato dei volumi, che porta a valutare operazioni di rifinanziamento.
Il segmento beauty è tra i più dinamici
Il settore della cura della persona e della cosmetica è tra i più dinamici in ambito di fusioni e acquisizioni, sostenuto da una doppia spinta: l’interesse dei fondi di private equity e il consolidamento di filiera da parte degli operatori strategici. Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, il settore beauty italiano è stato protagonista di operazioni significative, che hanno contribuito a rafforzarne il posizionamento a livello internazionale. In particolare, Give Back Beauty ha acquisito Angelini Beauty per espandere il proprio portafoglio di fragranze di lusso e Ancorotti ha rilevato Cosmoproject, creando un polo integrato nella cosmetica conto terzi tra skincare e make-up. Infine, il fondo tedesco Dbag ha acquisito Great Lengths, puntando sull’eccellenza italiana nelle extension professionali per capelli e sulla crescita globale del brand.
Le prospettive per la seconda metà del 2025
“Le aziende del consumer markets sono attualmente penalizzate da valutazioni depresse di cui beneficeranno gli investitori capaci di affrontare situazioni di turnaround operativo e finanziario. I fondi di private equity saranno sempre più selettivi e focalizzati su food e beauty, settori più resilienti. Sul fronte acquisizioni, i fondi potrebbero aumentare le operazioni di “take-private” e add-on di portafoglio, mentre saranno posticipate le cessioni di asset con performance inferiori ai budget e più impattati dai dazi. Gli operatori strategici nel retail e nel food punteranno sulla filiera e su asset tecnologici, investendo sulla customer experience, con piattaforme di marketing, e-commerce, sistemi di pagamento, e soluzioni gestionali per l’inventario. Nella moda prevediamo operazioni di turnaround e l’ingresso di partner in brand ancora controllati dalle famiglie", ha sottolineato Emanuela Pettenò, partner e markets deals leader Pwc Italia.