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Gruppo Armani: ricavi netti in flessione del 5% nel FY 2024

Gli investimenti record dell'azienda pesano sulla redditività
Scritto da Isabella Naef

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Giorgio Armani uomo SS26 Credits: Courtesy of Giorgio Armani

I ricavi netti consolidati del Gruppo Armani sono stati pari a 2,3 miliardi di euro, con una diminuzione del 5% rispetto all'anno precedente a cambi costanti (-6% a cambi correnti). Il calo dei ricavi del retail diretto è stato del 3% a cambi correnti, "nonostante diverse chiusure temporanee per lavori di ristrutturazione, in linea con la media del mercato moda e lusso nel 2024, secondo studi di diversi istituti specializzati", spiega il management attraverso una nota.

"In un contesto macroeconomico e geopolitico internazionale caratterizzato da continue tensioni ed elevata incertezza, e nonostante lo specifico rallentamento del settore moda e lusso, il Gruppo Armani ha conseguito risultati economici e finanziari consolidati solidi e positivi nel 2024, seppur in calo rispetto all'anno precedente", specifica il management.

“Nel corso del 2024, pur consapevole del rallentamento del mercato già evidente nella seconda metà del 2023 e delle numerose sfide derivanti dal contesto internazionale, ho continuato a operare con uno sguardo rivolto al futuro. È con questo spirito che ho scelto comunque di investire in progetti di grande significato simbolico e pratico, fondamentali per il futuro dell'azienda. Il 2024, tuttavia, si è chiuso con risultati positivi, frutto di una gestione solida e prudente, a ulteriore conferma della solidità del gruppo”, afferma Giorgio Armani, presidente e amministratore delegato del Gruppo Armani, in una nota.

Giorgio Armani Credits: Courtesy of Giorgio Armani

Armani: "perseguire la coerenza e la continuità ed evitare la ricerca di guadagni immediati è la strategia migliore per garantire il successo"

Ciò che caratterizza il 2024 per il Gruppo Armani è il mantenimento dei costi operativi previsti, nonostante il rallentamento del mercato, e, al contempo, il gruppo ha sostenuto un livello record di investimenti pari a 332 milioni di euro, circa il doppio degli investimenti effettuati nel 2023 (168,5 milioni di euro) e quasi il triplo degli investimenti medi annui degli anni precedenti. "Questi investimenti hanno incluso il rinnovamento di molti dei più importanti flagship store del gruppo, come il palazzo di Madison avenue a New York, Emporio Armani Milano, così come Palazzo Armani a Parigi, la prestigiosa nuova sede di Rue François 1er. e l'internalizzazione della gestione dell'ecommerce", si legge nella nota.

Risultati per area geografica

Da un punto di vista geografico, l'Europa ha continuato a generare il 49% dei ricavi netti consolidati nel 2024, in linea con l'anno precedente. Le Americhe hanno rappresentato il 22%, mentre l'Asia Pacifico è scesa a circa il 19%, in leggero calo rispetto al 2023, riflettendo in particolare il rallentamento del mercato cinese.

L'Ebitda post Ifrs 16 ha raggiunto i 398 milioni di euro nel 2024, in calo del 24% rispetto all'anno precedente (523 milioni di euro). L'Ebit e l'utile prima delle imposte si sono attestati, rispettivamente, a 67 milioni di euro e 74,5 milioni di euro, in coerenza con i livelli di Ebitda e considerando l'impatto dei numerosi investimenti straordinari effettuati.

Il risultato operativo netto riflette un calo dei ricavi a una cifra (metà dell'intervallo) e, al contempo, un leggero aumento (+2,5%) dei costi operativi, trainato dall'impegno a rafforzare le basi organizzative e finanziarie dell'azienda al fine di consolidare e rinforzare la leadership sostenibile a lungo termine del marchio nel settore del lusso. La liquidità netta si è attestata a 569,7 milioni di euro alla fine del 2024 (945,6 milioni di euro alla fine del 2023).

Politiche di prezzo moderate

“Abbiamo optato per politiche di prezzo moderate, con aumenti inferiori al tasso di inflazione, e per una distribuzione focalizzata sulla qualità piuttosto che sulla quantità, come dimostra la stabilità del numero di punti vendita, senza pressioni su nuove aperture e con un approccio molto selettivo. In definitiva, la decisione è stata quella di privilegiare la qualità del prodotto e l'esperienza del cliente, anche a costo di sacrificare i margini nel breve termine, nella convinzione che questa scelta ci renderà più competitivi quando il mercato tornerà a crescere”, aggiunge Giuseppe Marsocci, deputy managing director e chief commercial officer del Gruppo Armani.

“Sono convinto che perseguire la coerenza e la continuità ed evitare la ricerca di guadagni immediati sia la strategia migliore per garantire il successo a lungo termine. Grazie a questo approccio, in un contesto globale sempre più complesso e competitivo, sono orgoglioso di poter affermare che abbiamo mantenuto l'indipendenza e la stabilità del gruppo. Confido che le attuali difficoltà di mercato e le tensioni internazionali si allenteranno nel prossimo futuro”, conclude Giorgio Armani.

Giorgio Armani
Leo Dell'Orco