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In flessione gli acquisti di calzature in Italia nei primi cinque mesi

Scritto da FashionUnited

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Situazione ancora incerta per il comparto delle calzature. Nei primi cinque mesi del 2015 risultano, infatti, sottotono gli acquisti di calzature in Italia. I dati elaborati per Assocalzaturifici dal Fashion consumer panel di Sita Ricerca, indicano flessioni dello 0,4 percento in quantità e del 3,2 percento in spesa su gennaio-maggio 2014, con prezzi medi in ribasso del 2,8 percento.

Stando ai dati, il segmento delle calzature uomo appare quello più penalizzato. Recuperi in volume, per quanto lievi, si registrano invece per le calzature per bambini e le sportive e le sneakers.

Benché ancora non positivo, spiega Assocalzaturifici, il trend della prima parte del 2015 evidenzia almeno la fine della caduta, dopo un biennio caratterizzato da forti contrazioni. Stabili, in particolare, gli acquisti nel bimestre aprile-maggio.

Stabili gli acquisti di calzature nel bimestre aprile-maggio

Negativo, invece, il 2014. L'anno si è chiuso con riduzioni in termini di volume (-2,9 percento sul 2013) ma soprattutto in spesa (-7,2 percento). Gli acquisti delle famiglie sono scesi a 157,9 milioni di paia, per 6,4 miliardi di euro. Di questi, 46,7 milioni di paia (cioè poco meno del 30 percento) risultano destinati a consumatori di età superiore ai 54 anni.

Circa un terzo degli acquisti in Italia cade su una scarpa bassa da passeggio o una sneakers.

Forte crescita (+52 percento in valore) per gli acquisti online di scarpe

Secondo Assocalzaturifici, benché ugualmente in calo in termini di quantità assolute rispetto al 2013, le fasce più basse del mercato hanno risentito meno della crisi: per quelle fino a 50 euro al paio le analisi mostrano una riduzione dell'1,4 percento; del -3,8 percento la flessione per la fascia da 50 a 100 euro; prossima al 14 percento in volume oltre i 100 euro.

Situazione non molto positiva nemmeno per le svendite. Segni negativi rispetto al 2013, infatti, sono stati registrati sia negli acquisti a prezzo pieno, sia per quelli in promozione che hanno subìto riduzioni inferiori alla media (-2,7 percento in volume). Per effetto di ciò, il peso di sconti/svendite/saldi, già superiore al 50 percento sulle vendite complessive, si è ulteriormente accresciuto.

Il dettaglio indipendente, sia i negozi specializzati in calzature, sia i negozi di abbigliamento trattanti calzature, ha mostrato, come già nel 2013, le dinamiche peggiori, con arretramenti a doppia cifra. Sostanziale tenuta per le catene di negozi (+1,6 percento in quantità malgrado un -2,7 percento in spesa); in recupero le grandi superfici specializzate (+5,4 percento e +2,4 percento rispettivamente).

Forte crescita (+52 percento in valore), invece, per gli acquisti online di scarpe, saliti al 6 percento sul totale della spesa (erano il 3,6% nel 2013 e il 2,2% nel 2012).

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