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Jeckerson accelera sulla crescita

Scritto da Isabella Naef

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Il Tribunale di Bologna ha emesso l’omologa sulla proposta di concordato in continuità di Jeckerson spa con conseguente riduzione dell’indebitamento di circa 90 milioni di euro.

Trascorsi i tempi legali dall’approvazione ricevuta in febbraio a larga maggioranza dai creditori, l’azienda ha concluso così la lunga operazione di turnaround "che, grazie alla guida dell’amministratore delegato Gian Maria Argentini, è stata condotta senza causare alcuna interruzione dell’operatività", come ha spiegato ieri mattina, a Milano, nello showroom del marchio, il management dell'azienda. Nel luglio scorso il Tribunale di Bologna ha concesso il concordato preventivo in continuità, che ha consentito di mantenere intatta l'operatività aziendale, nonché i 180 posti di lavoro, oltre alla produzione che non si è mai fermata.

"L'azienda esce da un processo complicato e complesso di ristrutturazione finanziaria generato, molto tempo fa quanto fondo inglese comprò l'azienda 2008 pochi mesi prima del crollo mercati. Ai tempi le leve finanziarie erano molto elevate. Quindi la partecipazione da parte del sistema bancario fu molto consistente. La struttura era corretta, ma con il tempo sempre meno sostenibile", ha spiegato questa mattina Argentini.

Numeri alla mano, Jeckerson, che è stata fondata a Bologna nel 1995, punta superare 40 milioni di ricavi nel 2020.

Jeckerson, che è stata fondata a Bologna nel 1995, punta superare 40 milioni di ricavi nel 2020

La società, grazie anche alla nuova finanza fornita attraverso un veicolo appositamente creato dall’azionista di riferimento, il fondo inglese Stirling Square Capital Partners, ha mantenuto stabilità, garantendo ai fornitori operativi continuità e ai clienti la consegna puntuale delle collezioni e un efficiente livello di servizio.

Il marchio, dunque, è pronto a investire con decisione per sostenere la crescita organica del proprio brand. L'azienda seguirà un piano di riposizionamento che investirà tutte le aree operative: dal prodotto alla distribuzione per arrivare poi a toccare le attività di marketing e le modalità di comunicazione.

Il business plan, che nel breve termine resterà fortemente focalizzato sul mercato italiano, prevede innanzitutto un recupero del Dna del brand riletto in chiave contemporanea.

L'azienda ha chiuso il 2016 con un giro d'affari di 30 milioni di euro.

Per recuperare terreno l'azienda ha effettuato un'analisi che punta a identificare il target più grande di Jeckerson con i consumatori “smart Rebel”. All'analisi seguirà un piano di riposizionamento che vedrà il segno distintivo del marchio, la toppa, divenire mezzo di comunicazione. Spazio e luogo privilegiato per progetti e collaborazioni con artisti, ma anche spazio ideale per affrontare temi di attualità e lanciare messaggi, ha raccontato il management ieri mattina.

A questo si affiancheranno collezioni uomo e donna sempre più riconoscibili, caratterizzate dalla ricerca costante sia in termini stilistici, sia nella scelta dei materiali e dei finissaggi più qualitativi.

Il restyling dell’immagine passerà poi anche per il canale distributivo dove, se sul fronte retail è stato progettato un nuovo concept per gli store che avrà una prima messa in opera già ad agosto nel Flaghship store di corso Matteotti 1, a Milano, sul fronte del wholesale prevede la definizione di nuovi e più stretti rapporti con i clienti, al fine di garantire ai consumatori una esperienza d’acquisto Immersiva.

A completare la strategia di branding ipotizzata per il marchio, la scelta di proseguire nell’ampLiamento del lifestyle del brand. Alle licenze già in essere per le aree moda bimbo, mare e accessori tessili, il management desidera affiancare nuove brand extension.

Foto: Jeckerson press office

Jeckerson
stirling square capital partner