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Jimmy Choo: il marchio non perde appeal sul mercato e Capri Holdings pensa alla sua crescita

Scritto da Isabella Naef

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Negozio Jimmy Choo a Puerto Banús, Marbella Credits: Jimmy Choo

Il ballo è finito ma la scarpetta questa volta resta ai piedi di Capri Holdings. La proprietà di Jimmy Choo, infatti, resterà in America, almeno a questo giro. L'etichetta, pare, non rientrava nelle ambizioni del Gruppo Prada che, per Versace, invece, ha in serbo un piano industriale in divenire.

Sta di fato che c'è chi scommette che il dossier Jimmy Choo, sia ancora aperto su più di una scrivania. A febbraio, riporta Bloomberg un paio di giorni fa, Renzo Rosso, imprenditore, fondatore di Diesel e presidente del gruppo Otb (cui fanno capo, tra gli altri, i marchi Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni e Viktor&Rolf), ha fatto un'offerta formale per acquistare i marchi Versace e Jimmy Choo dall'azienda statunitense Capri Holdings. L'offerta "non è mai stata presa in considerazione, e non sappiamo perché, anche se era in linea con l'accordo finale", ha detto Rosso a Bloomberg.

Il marchio potrebbe essere nel mirino della cofondatrice Tamara Mellon, come riportato da Footwearnews a febbraio.

Nel terzo trimestre fiscale 2025 Jimmy Choo ha registrato un fatturato pari a 159 milioni di dollari

Intanto, Capri Holdings dopo la chiusura della trattativa con il Gruppo Prada, ha fatto sapere che investirà sul marchio di calzature di lusso i cui conti, ultimamente sono risultati in flessione.

Nel terzo trimestre fiscale 2025 Jimmy Choo ha registrato un fatturato pari a 159 milioni di dollari, in flessione del 4,2% rispetto all'anno precedente. I ricavi nelle Americhe sono diminuiti del 10%, mentre quelli nell'area Emea sono aumentati del 9% e quelli in Asia sono diminuiti del 17%. La perdita operativa di Jimmy Choo è stata di 6 milioni di dollari e il margine operativo del (3,8%), rispetto all'utile operativo di 4 milioni di dollari e al margine operativo del 2,4% dell'anno precedente.

Idol: "rimaniamo fiduciosi nel potenziale di crescita a lungo termine di Jimmy Choo”

John D. Idol, presidente e amministratore delegato di Capri Holdings, la settimana scorsa, ha sottolineato che la transazione con il Gruppo Prada per la vendita di Versace, "riflette il nostro impegno ad aumentare il valore per gli azionisti, a rafforzare il nostro bilancio e ad alimentare la crescita futura di Michael Kors e Jimmy Choo. Continueremo a portare avanti le iniziative strategiche condivise al nostro recente Investor day e rimaniamo fiduciosi nel potenziale di crescita a lungo termine di Michael Kors e Jimmy Choo”.

Michael Kors Holdings comprò Jimmy Choo nel 2017 per 1,35 miliardi di dollari

Numeri alla mano, secondo le previsioni dell'azienda, Jimmy Choo chiuderà il 2025 a quota 600 milioni di dollari, per passare a 550 milioni nel 2026 e a 575 milioni nel 27 e a 600 milioni nel 28, raggiungendo gli 800 milioni di dollari negli anni successivi.

Per il 2025, Capri Holdings prevede un fatturato totale di 4,4 miliardi di dollari. La proiezione si suddivide in 3 miliardi di dollari da Michael Kors, 810 milioni di dollari da Versace e 600 milioni di dollari da Jimmy Choo.

Michael Kors Holdings, che in seguito diventerà Capri Holdings, lo comprò nel 2017 per 1,35 miliardi di dollari.

La storia del marchio inizia negli anni '90

Fondato dallo stilista di origini malesi Jimmy Choo Yeang Keat, con sede nell'East End di Londra, la società Jimmy Choo è stata fondata nel 1996, con la nipote di Choo, Sandra Choi, che aveva diretto il design nell'atelier dell'East End, diventando poi direttrice creativa, ruolo che detiene ancora oggi. Choo ha lasciato la società nel 2001.

Il primo negozio Jimmy Choo fu aperto nel 1996 in Motcomb street a Londra

Lo sviluppo del retail è stato parte integrante della strategia aziendale. Il primo negozio Jimmy Choo è stato aperto nel 1996 in Motcomb street a Londra, a complemento della distribuzione in alcuni dei più prestigiosi negozi multimarca al mondo. Due anni dopo, la società si espande negli Stati Uniti, aprendo due negozi a New York e Beverly Hills. L'espansione internazionale prosegue con negozi in Sloane street e Bond street a Londra, Avenue Montaigne a Parigi, via Condotti a Roma, Madison avenue a New York, Rodeo Drive a Beverly Hills e Ginza a Tokyo.

La Mellon acquistò la totalità del marchio nel 2001, prima di vendere Jimmy Choo a Labelux Group nel 2011.

Dopo l'acquisizione nel 2017, Capri holdings ha anche comprato alcuni calzaturifici italiani e ha annunciato l'apertura dei nuovi uffici per la supply chain a Scandicci, Firenze. La struttura, in via Don Perosi, è operativa da gennaio 2025. L’edificio ha una superficie di circa tremila metri quadrati, e impiega 150 addetti.

L'etichetta ha siglato un accordo di licenza decennale con EssilorLuxottica

L'etichetta, inoltre, ha siglato un accordo di licenza decennale con EssilorLuxottica per il design, la produzione e la distribuzione a livello globale degli occhiali a marchio Jimmy Choo. L'accordo, con decorrenza dal primo gennaio 2024, è in vigore fino al 31 dicembre 2028, con un'opzione di rinnovo automatico per ulteriori cinque anni.

Oggi Jimmy Choo ha una rete di negozi globale che comprende oltre 200 negozi ed è presente nei più department store e negozi specializzati di tutto il mondo.

La direttrice creativa Sandra Choi

Nata nel Regno Unito sull'isola di Wight e formatasi a Hong Kong, Cina, Choi si trasferisce a Londra da adolescente per terminare gli studi secondari. Durante questo periodo, Choi inizia a lavorare con lo zio, Jimmy Choo, che allora era un calzolaio di alta moda con sede nell'East End di Londra, al servizio del jet set globale, compresa la principessa Diana. Choi ha frequentato la Central St Martins school, dove ha studiato per la laurea in Fashion design, continuando a lavorare in veste di protégé di Choo. Al suo fianco, Choi ha perfezionato l'arte di creare scarpe di alta moda: progettazione, taglio dei modelli, orlatura, montaggio e finissaggio. Incantata dall'attività, Choi decide poi di abbandonare gli studi per dedicarsi a tempo pieno al design e alla gestione dell'atelier. Choi è alla guida creativa del marchio dal 2013.

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