Moncler: nuovo cda e protocollo a garanzia del trattamento degli animali
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Ieri l'assemblea dei soci di Moncler ha indicato gli 11 membri del nuovo cda della società, che rimarrà in carica per i prossimi tre anni, ossia fino all'approvazione del bilancio del 2018.
Moncler: protocollo per garantire che la piuma provenga sempre da animali destinati all'alimentazione che non hanno subito lo spiumaggio da vivo
Remo Ruffini è stato confermato presidente e Virginie Morgon vicepresidente. Dal board sono usciti Alessandro Benetton, Pier Francesco Saviotti e Christian Blanchaert. Queste le new entry: Luciano Santel, Stephanie Phair e Guido Pianaroli.
Entrano nel cda Luciano Santel, Stephanie Phair e Guido Pianaroli
Sempre ieri, nel corso dell'assemblea l'azienda, conosciuta in tutto il mondo, ha annunciato di aver creato un protocollo per garantire che la piuma utilizzata per i suoi piumini provenga sempre da animali destinati all'alimentazione e che non hanno subito pratiche crudeli come lo spiumaggio da vivo.
Ad annunciarlo, come riporta un lancio dell'agenzia di stampa Reuters,il chief financial officer, Luciano Santel, sottolineando che questo "è sempre stato un principio cui si è ispirata la società". "Ora per la prima volta abbiamo un protocollo per la tracciabilità delle piume. Abbiamo fatto audit capillari sui nostri fornitori", ha detto Santel.
L'assemblea ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2015 e ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 0,14 euro per azione. La data di stacco della cedola sarà il 23 maggio, con pagamento il 25 maggio.
Moncler ha chiuso il 2015 con ricavi consolidati pari a 880,4 milioni di euro, in crescita del 27 percento rispetto a 694,2 milioni nel 2014
Nel corso dell’assemblea è stato inoltre presentato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2015 che ha chiuso con ricavi consolidati pari a 880,4 milioni di euro, in crescita del 27 percento rispetto a 694,2 milioni nel 2014, e un utile di gruppo pari a 167,9 milioni di euro, in crescita del 29 percento rispetto a 130,3 milioni di euro nell’esercizio 2014.
Sempre ieri Moncler ha presentato all'assemblea degli azionisti il suo primo Bilancio di sostenibilità relativo all’esercizio 2015, e il primo Piano di sostenibilità, "strumenti fondamentali per condividere con gli stakeholder le proprie performance e il proprio percorso futuro volto alla ricerca di una sempre più completa integrazione degli aspetti ambientali e sociali nel modo di operare del gruppo", si legge in una nota.
Lo scorso settembre l'azienda ha vinto la sua battaglia contro la contraffazione.
L'azienda guidata da Remo Ruffini, infatti, ha fatto sapere che la sezione specializzata in Proprietà intellettuale del Tribunale di Pechino ha condannato Bejing Nuoyakate Gourmet Co., Ltd (“Nuoyakate”) al pagamento al gruppo Moncler di 3 milioni di rmb, ossia la moneta cinese renminbi, (circa 420.000 euro) di danni per violazione del marchio.
Nel 2013, l’azienda ha scoperto che Nuoyakate, oltre a produrre e vendere piumini con il logo Moncler contraffatto, ha tentato di registrare in Cina e in altri mercati chiave diversi marchi e domini falsi.