Ovs stima che l’esercizio 2020 subirà una forte contrazione
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Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione Ovs, sul fronte dei ricavi, stima che l’esercizio 2020 subirà una forte contrazione.
Ovs: "oltre ai quasi due mesi di interruzione è ragionevole attendersi una significativa riduzione anche post lockdown
Oltre ai quasi due mesi di interruzione è ragionevole, si legge in una nota, "attendersi una significativa riduzione anche post lockdown. Più marcata sino all’estate e auspicabilmente più ridotta nella seconda parte dell’anno".
Ovs ha terminato l'’esercizio 2019 con vendite pari a 1.370 milioni. Nel mercato domestico sono ancora una volta in contrazione (-3,9 per cento). La riduzione delle vendite dell’anno (-1,5 per cento), è stata principalmente frutto della strategia di minori immissioni di merce unitamente alla minor leva promozionale, spiega il management in una nota.
La società ha rinviato all’11 maggio 2020 la riunione per l’approvazione della Relazione finanziaria annuale al 31 gennaio 2020 (programmata precedentemente per il 15 aprile 2020).
L’ Ebitda rettificato, pari a 156,3 milioni (+12,1 milioni rispetto al precedente esercizio), registra un recupero di 31 milioni nel secondo semestre rispetto al 2018 (+49 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente).
Il risultato d’esercizio rettificato è ammontato a 57,7 milioni, in aumento di 2,6 milioni rispetto al 2018.
La posizione finanziaria netta rettificata al 31 gennaio 2020 è pari ad 309,9 milioni (302,3 milioni se si considera l’impatto positivo del mark-to-market di 7,6 milioni), rispetto a 375,8 milioni del 31 gennaio 2019, con una generazione di cassa di più di 65 milioni nell’anno.
Come atteso, il flusso di cassa nel secondo semestre del 2019 è stato particolarmente significativo (pari a 104 milioni, contro i 52 milioni dell’analogo semestre dell’anno precedente).
Dopo un 2019 che ha visto il Gruppo, soprattutto nella seconda parte dell’anno, tornare verso livelli storici di profittabilità con una significativa generazione di cassa, il 2020 è iniziato nel segno della tragedia legata al Covid-19 che sta affliggendo tutti. Il contesto dovuto all’emergenza è stato affrontato immediatamente, con l’attivazione di misure eccezionali per ridurre la diffusione del virus e garantire la sicurezza dei clienti e dei dipendenti. La chiusura dei punti vendita in tutto il territorio nazionale a partire dalla seconda settimana di marzo e il conseguente azzeramento delle vendite realizzate tramite negozi, ha poi richiesto ulteriori azioni straordinarie.
Fin dal primo giorno del mese di marzo è stato istituito un team dedicato alla gestione dell’emergenza, mettendo in atto tutte le iniziative possibili per preparare il Gruppo al contesto. Le aree individuate sono state principalmente cinque: affitti, personale, costi operativi, approvvigionamento merci e infine, investimenti.
"Le interlocuzioni con i proprietari immobiliari sono state attivate da subito al fine di ottenere la sospensione dei canoni almeno per il periodo di chiusura dei punti vendita, la rimodulazione degli stessi al fine di renderli quanto più possibile un costo variabile rispetto al funzionamento del negozio, a partire dal primo giorno di riapertura ed, infine, la revisione dei termini di pagamento", spiega il management.
Per quanto concerne il personale si è attivato l’utilizzo del fondo ferie maturato, per poi passare alla Cassa Integrazione.
L'azienda ha riorganizzato il piano di immissioni di merce relativo all’autunno/inverno, comunque in diminuzione rispetto al piano precedente.
A oggi, si legge nella nota, "la visibilità sull’impatto delle vendite dell’anno è ancora limitata. La nostra società resta di gran lunga la più importante nella filiera del tessile abbigliamento in Italia, e risulta tra quelle con i migliori margini e indici patrimoniali", osserva il management.
"Tuttavia la pressochè totale mancanza di incassi nel mese di marzo e il drastico calo nel mese di aprile, nonché la prevedibile riduzione anche nei primi mesi che seguiranno la fine del lockdown ci ha imposto misure di differimento dei pagamenti. Tali misure sono state ben comprese, anche grazie alla forte credibilità di cui godiamo presso tutti i nostri fornitori", ha aggiunto il management,
Per Ovs il “Decreto Liquidità” rappresenta "un valido supporto sotto il profilo finanziario e le interlocuzioni a tal riguardo sia con le istituzioni governative che con gli istituti bancari sono già ben avviate e vi sono già concreti segnali positivi".
Foto: Ovs press office