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Prada ammette l'ispirazione Kolhapuri e propone un co-branding con Maccia

Scritto da Prachi Singh

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Sfilata Uomo Prada Primavera Estate 2026 Credits: ©Launchmetrics/spotlight

La casa di moda di lusso Prada ha ufficialmente confermato, in una lettera inviata alla Camera di commercio, industria e agricoltura del Maharashtra (Maccia), che i sandali presentati alla recente sfilata di moda uomo, che mostravano una sorprendente somiglianza con i tradizionali sandali indiani Kolhapuri, erano effettivamente ispirati all'iconica calzatura.

Prada ha ora proposto una videoconferenza con Maccia per approfondire le discussioni ed esplorare potenziali vie di collaborazione, inclusa la possibilità di un co-branding dell'iconica calzatura, secondo la comunicazione ricevuta da Maccia. L'incontro è provvisoriamente programmato per l'11 o il 15 luglio. A rappresentare il Gruppo Prada saranno Lorenzo Bertelli, responsabile della sostenibilità d'impresa del Gruppo Prada; Christopher Aaron Bugg, direttore globale della comunicazione; Roberto Massardi, responsabile dello sviluppo commerciale; e Francesca Secondari, direttore affari legali del gruppo.

La Camera agisce su appello degli artigiani a seguito della disparità

La controversia è sorta dopo che Prada ha commercializzato questi sandali con la propria etichetta, senza alcun credito iniziale alle loro origini indiane. Maccia ha quindi scritto a Patrizio Bertelli, consigliere di amministrazione di Prada, per affrontare queste preoccupazioni. In risposta, Lorenzo Bertelli ha inviato una comunicazione scritta a Maccia. Ha riconosciuto il riconoscimento globale dei chappal (sandali) Kolhapuri come simbolo dell'identità di Kolhapur (città nel Maharashtra, India) e dell'orgoglio culturale dello stato.

Il marchio ha ammesso di aver presentato sandali in stile Kolhapuri nella propria sfilata, presentandoli inizialmente come italiani, il che ha suscitato accuse di appropriazione culturale e sfruttamento commerciale dell'artigianato tradizionale indiano senza il dovuto riconoscimento o compenso.

L'intervento di Maccia è stato sollecitato da un appello degli artigiani locali di Kolhapur, che hanno espresso profondo sgomento per la significativa disparità tra i loro guadagni e i prezzi di Prada. Mentre gli artigiani locali realizzano autentici chappal Kolhapuri per un minimo di 400 rupie indiane, Prada avrebbe venduto i suoi sandali in stile Kolhapuri per oltre 100.000 rupie indiane.

Sconfortati da questa mancanza di riconoscimento e dall'enorme divario commerciale, gli artigiani hanno esortato la Camera del Maharashtra ad agire. In una mossa per difendere l'eredità degli artigiani e il significato culturale delle calzature, Lalit Gandhi, presidente di Maccia, ha contattato Prada per chiarire la situazione di fatto.

Prada ammette, invita al dialogo e si impegna per un design responsabile

Nella sua risposta completa, Prada ha riconosciuto che i sandali esposti alla sfilata di moda uomo Prada Primavera Estate 2026 rappresentano una tradizione artigianale indiana secolare.

L'azienda ha espresso la sua comprensione del valore culturale insito nell'artigianato indiano e si è impegnata per «pratiche di design responsabili, maggiore coinvolgimento culturale e apertura di un dialogo significativo con le comunità di artigiani locali in India».

Prada ha inoltre assicurato a Maccia la sua intenzione di onorare e preservare l'artigianato unico che incarna l'eccellenza e il patrimonio. Significativamente, il marchio ha espresso la sua apertura a ulteriori discussioni e incontri con Maccia per esplorare strade collaborative.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente sulle altre edizioni di FashionUnited e tradotto in italiano usando un tool di intelligenza artificiale.

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