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Scenari Immobiliari: investimenti in centri commerciali a 760 milioni nel 2017

Scritto da Isabella Naef

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Gli investimenti in centri commerciali e outlet sono stati pari a 760 milioni di euro nel 2017, mentre i prezzi medi di vendita sono risultati in crescita dell’1,4 percento, sostenuti soprattutto dalla grande distribuzione organizzata (+1,7 percento).

Scenari Immobiliari: mentre i prezzi medi di vendita sono risultati in crescita dell’1,4 percento

Sono questi i dati principali emersi ieri, nel corso della presentazione di “Duemila vetrine. Le migliori esperienze nel retail italiano”, il Rapporto 2018 sul mercato immobiliare commerciale in Europa e in Italia con focus high street Milano e Roma, realizzato da Scenari Immobiliari.

Il mercato immobiliare del commercio in Italia ha chiuso il 2017 con un fatturato in crescita del 4,2 percento rispetto all’anno precedente, arrivando a quota 8.650 milioni di euro. Gran parte della spinta alla crescita è arrivata soprattutto dall’aumento delle quotazioni, tornate a salire nel 2016 dopo anni di continui cali.

Per il 2018, secondo il Report, è atteso un incremento ancora più sostanzioso, pari a 5,2 punti percentuali, che sarà sostenuto sia da un ulteriore incremento delle quotazioni, sia da alcune operazioni già in parte annunciate, insieme al completamento di nuove iniziative.

Complessivamente nel 2017 sono diventate operativi 15 tra centri commerciali e outlet, tramite iniziative di sviluppo, ampliamento e ammodernamento, con un investimento superiore ai 760 milioni di euro.

Tra le più significative transazioni di immobili commerciali effettuate in Italia nel 2017 quelle che hanno registrato il maggior peso economico hanno interessato gli immobili collocati nelle high street delle città, tredici in totale per un valore complessivo superiore agli ottocento milioni di euro.

“Il modello di business retail, cosiddetto brick and mortar, secondo cui la location era fondamentale, è messo in crisi dalle vendite online, dalla trasformazione del consumatore, oltreché dalla stagnazione economica degli ultimi anni. Ma questo non significa che il ruolo della location sia venuto meno: lo vediamo in particolare nella moda, settore in cui gli store fisici rimangono determinati nelle strategie dei brand. L’integrazione tra fisico e virtuale, nell’era del cross channeling, si gioca soprattutto sul piano dei servizi e della logistica, ma ci vuole anche uno spazio fisico in cui accogliere la clientela", ha sottolineato Massimo Costa, segretario generale di Assomoda e Assotemporary.

Milano ha messo a segno sei compravendite che hanno raggiunto quasi 423 milioni di euro. Segue Roma con due transazioni e Bologna, Bolzano, Padova, Novara o Treviso (solo per immobili di valore storico locati a tenant di elevato standing).

“Il mercato immobiliare commerciale italiano", ha commentato Clara Garibello, direttore di Ricerca di Scenari Immobiliari, "è sempre un comparto attraente per gli investitori, perché in grado di catturare l’interesse dei retailer, di creare spazi in grado di offrire esperienzialità e catturare ampi bacini d’utenza, tanto di residenti quanto di turisti, reali o potenziali, a condizione che lo spazio sia di qualità elevata”.

Foto: Un'immagine del convegno di Scenari Immobiliari di ieri

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