Tamara Mellon è salva: via libera al piano di ristrutturazione
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Il giudice incaricato di gestire l'equivalente statunitense della bancarotta del marchio di calzature di lusso Tamara Mellon, ha dato il via libera a un piano aggressivo di ristrutturazione per uscire dalla crisi in 60 giorni e raggiungere circa 5,05 milioni di euro di fatturato nel 2017 e circa 9,3 milioni di euro nel 2018.
Per realizzare il piano, Mellon riceverà un finanziamento di 12 milioni di dollari dalla New Enterprise Associates, una società americana di venture capital.
Mellon, che conserverà poco più del 16 percento dell'impresa da lei fondata due anni fa, investirà due milioni di euro nel piano di riorganizzazione.New Enterprise controllerà il 31,1 percento della società ricapitalizzata.
Anche se oggi l'azienda opera con grandi magazzini come Neiman Marcus e Saks Fifth Avenue, il gruppo vuole smettere di lavorare con i rivenditori tradizionali e concentrare i suoi sforzi sulla vendita direttamente ai consumatori attraverso il proprio sito web. Questo modello è più appropriato per il modello di business della società, che è quello di portare sul mercato le collezioni a seconda della stagione.
Mellon ha lanciato la sua azienda nel 2013, due anni dopo aver lasciato Jimmy Choo.
New Enterprise controllerà il 31,1 percento della società ricapitalizzata
L'iniezione di liquidità rientra nel piano di riorganizzazione di complessivi 14 milioni di dollari presentato ai sensi del capitolo 11 della legge americana sul fallimento.
L'azienda, stando al documento presentato al tribunale ai primi di dicembre, ha asset compresi tra 1 e 10 milioni di dollari e un numero di creditori compreso tra 100 e 199 che reclamerebbero crediti per un ammontare tra uno e 10 milioni di dollari.
L'annuncio della bancarotta di Tamara Mellon è giunto ai primi di dicembre, nel mezzo del lancio di alcuni pop up shop del marchio, l'ultimo di questi è stato inaugurato resso il W Hotel South Beach, a Miami.