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Vendite al dettaglio: Confcommercio chiede strategia anti-inflazione

Scritto da Isabella Naef

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Pexels, Sam Lion
A settembre 2022 l'Istat stima un aumento congiunturale per le vendite al dettaglio in valore (+0,5 per cento) mentre quelle in volume restano stazionarie. Le vendite dei beni alimentari sono in crescita in valore (+0,8 per cento) e registrano una flessione in volume (-0,2 per cento), mentre quelle dei beni non alimentari aumentano sia in valore sia in volume (rispettivamente +0,4 per cento e +0,1 per cento).

Su base tendenziale, a settembre 2022, le vendite al dettaglio aumentano del 4,1 per cento in valore e diminuiscono del 2,7 per cento in volume

Il terzo trimestre del 2022 si chiude con una crescita congiunturale delle vendite in valore, a cui si contrappone un calo di quelle in volume. Su base tendenziale, nei primi nove mesi dell’anno, si registra un aumento delle vendite dei beni non alimentari sia in valore sia in volume, mentre per il comparto alimentare cresce il valore delle vendite ma sono in diminuzione i volumi. Nello stesso periodo, l’aumento delle vendite in valore si estende a tutte le forme distributive, ha evidenziato l'Istat. Per l'Uffico studi di Confcommercio, "è proprio sul fronte dei consumi che si gioca la crescita per l’anno prossimo, come indicato nella versione aggiornata della Nadef (la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza che rivede e integra le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica approvate lo scorso 28 settembre, elaborando anche lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025, ndr). Molti obiettivi di finanza pubblica non sarebbero raggiunti senza il contributo della domanda delle famiglie, che va quindi immediatamente sostenuta proseguendo nella strategia anti-inflazione".

Tornando ai dati, nel complesso del terzo trimestre 2022, in termini congiunturali, l'Istat segnala ch le vendite al dettaglio crescono in valore (+1,2 per cento) e calano in volume (-0,5 per cento). Le vendite dei beni alimentari sono in aumento in valore (+2,1 per cento) e diminuiscono in volume (-0,9 per cento), così come le vendite dei beni non alimentari (rispettivamente +0,6 per cento in valore e -0,3 per cento in volume).

Su base tendenziale, a settembre 2022, le vendite al dettaglio aumentano del 4,1 per cento in valore e diminuiscono del 2,7 per cento in volume. Le vendite dei beni alimentari crescono in valore (+6,8 per cento) e diminuiscono in volume (-4,5 per cento). Anche per le vendite dei beni non alimentari l'Istat registra un aumento in valore e una diminuzione in volume (rispettivamente +2,1 per cento e -1,5 per cento).

Per quanto riguarda i beni non alimentari, l'Istituto nazionale di statistica registra variazioni tendenziali positive per quasi tutti i gruppi di prodotti a eccezione di elettrodomestici, radio, tv e registratori (-7,2 per cento), foto-ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (-1,5 per cento) e cartoleria, libri, giornali e riviste (-0,2 per cento). Gli aumenti maggiori riguardano prodotti di profumeria, cura della persona (+5,3 per cento) e utensileria per la casa e ferramenta (+5,2 per cento).

Rispetto a settembre 2021, il valore delle vendite al dettaglio cresce, seppure in maniera differenziata, per tutte le forme di vendita: la grande distribuzione (+7,1 per cento), le imprese operanti su piccole superfici (+1,4 per cento), le vendite al di fuori dei negozi (+0,8 per cento) e il commercio elettronico (+3,8 per cento).

"Se, al momento, i servizi sembrano meno interessati dal rallentamento è inevitabile che nei prossimi mesi gli effetti negativi dell’inflazione sul reddito disponibile e sulla ricchezza liquida spingeranno ad atteggiamenti più prudenti. Situazione che porterebbe inevitabilmente ad un ridimensionamento della crescita, venendo a mancare il sostegno della domanda delle famiglie, componente che ha contribuito in misura fondamentale alle buone performance realizzate negli ultimi trimestri", ha aggiunto Confcommercio commentando i dati diffusi ieri dall'Istat.

Confcommercio