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Vendite al dettaglio: criticità per abbigliamento e calzature

Scritto da Isabella Naef

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Gli elementi puntuali di criticità riguardano abbigliamento e calzature Credits: Pexels, Tembela Bohle

Il recupero registrato dalle vendite nel mese di dicembre rappresenta un segnale positivo, sottolinea Confcommercio commentando i dati Istat diffusi ieri. "Le cautele sull’interpretazione di questo rimbalzo dopo un bimestre difficile sono d’obbligo, atteso che la variazione tendenziale è molto esigua. D’altra parte, considerando le vendite a volume occorre precisare che, al netto delle naturali oscillazioni mensili, mentre il primo semestre del 2024 si è collocato al di sotto dei livelli di spesa del 2023 (-1,2%), il secondo semestre mostra una variazione tendenziale di +0,3%. Il processo di riallineamento dei consumi al favorevole andamento del reddito reale comincia a manifestarsi, sebbene con lentezza e troppo moderata intensità". "Gli elementi puntuali di criticità riguardano alcuni segmenti di consumo come alimentari, abbigliamento e calzature, mobili. Da sottolineare anche il permanere di dinamiche negative degli acquisti presso le imprese di minori dimensioni", aggiunge l’Ufficio studi di Confcommercio.

Numeri alla mano, l'Istat, a dicembre 2024 stima, per le vendite al dettaglio, una variazione congiunturale positiva sia in valore (+0,6%) sia in volume (+0,8%). Sono in crescita sia le vendite dei beni alimentari (rispettivamente +0,6% in valore e +0,7% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (+0,8% in valore e +0,9% in volume).

Nell’ultimo trimestre del 2024, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano dello 0,3% in valore e calano dello 0,2% in volume. Le vendite dei beni alimentari aumentano in valore (+0,5%) e diminuiscono in volume (-0,6%), mentre quelle dei beni non alimentari sono stazionarie in valore e registrano un lieve aumento in volume (+0,1%).

Su base tendenziale, a dicembre 2024, le vendite al dettaglio aumentano dello 0,6% in valore e dello 0,1% in volume. Le vendite dei beni alimentari sono in crescita dello 0,7% in valore e calano dell’1,5% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari crescono sia in valore sia in volume (rispettivamente +0,6% +1,1%).

Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti. L’aumento maggiore riguarda prodotti di profumeria, cura della persona (+4,8%), mentre registrano il calo più consistente i prodotti farmaceutici (-1,8%).

Rispetto a dicembre 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in aumento per la grande distribuzione (+1,9%) e il commercio elettronico (+7,0%), mentre si registra un calo per le vendite delle imprese operanti su piccole superfici (-1,5%) e le vendite al di fuori dei negozi (-1,7%).

"Nel complesso del 2024 le vendite al dettaglio in valore crescono dello 0,7% rispetto all’anno precedente, mentre sono in calo i volumi (-0,4%). In entrambi i casi la dinamica complessiva è determinata prevalentemente dall’andamento delle vendite dei beni alimentari", commenta l'Istat.

A livello congiunturale, nei primi due trimestri dell’anno appena concluso il valore delle vendite è stato pressoché stazionario, mentre negli ultimi due si è registrata una crescita, più vivace nel terzo trimestre. I volumi hanno registrato dinamiche simili, salvo nel quarto trimestre, ove registrano un calo, a fronte dell’aumento in valore.

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