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Vendite al dettaglio: per abbigliamento e calzature dinamiche ancora molto deludenti

Scritto da Isabella Naef

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Tra le forme distributive in crescita anche le vendite delle imprese operanti su piccole superfici Credits: Pexels, Borko Manigoda

Confcommercio prudente sull'andamento delle vendite al dettaglio. "Il modesto miglioramento rilevato, in termini congiunturali, dai volumi delle vendite nel mese di maggio, pur rappresentando un segnale positivo, contiene elementi che inducono a leggere il dato con prudenza", questo il commento di Confcommercio sui dati delle vendite al dettaglio pubblicati dall'Istat venerdì 5 luglio. Nel dettaglio, l'Istat, a maggio 2024, stima, per le vendite al dettaglio, una variazione congiunturale positiva sia in valore sia in volume (rispettivamente +0,4 per cento e +0,2 per cento). Le vendite dei beni alimentari sono in aumento (+1,1 per cento in valore e +0,8 per cento in volume) mentre quelle dei beni non alimentari sono in calo (-0,2 per cento in valore e in volume).

Confcommercio: non c’è particolare ottimismo sui saldi estivi

La ripresa di maggio è stata guidata in larga parte dal recupero degli alimentari, settore che aveva scontato un’importante riduzione degli acquisti da parte delle famiglie, mentre per molte voci del non alimentare, abbigliamento, calzature e mobili, le dinamiche si confermano ancora molto deludenti. "Non c’è particolare ottimismo sui saldi estivi, anche se è prevedibile un miglioramento del volume degli acquisti", prosegue Confcommercio.

Sul versante delle formule e dei formati di vendita, la tenuta dei piccoli negozi e il calo delle vendite online a maggio vanno presumibilmente inquadrati come un assestamento, dopo un periodo di repentini e profondi cambiamenti nelle abitudini dei consumatori.

"Solo nei prossimi mesi si potrà verificare se questi timidi segnali favorevoli preludono a una fase meno asfittica della domanda, guidata dal recupero del reddito disponibile i cui primi segnali si sono avvertiti nel primi mesi del 2024, consentendo alla nostra economia di raggiungere una crescita prossima all’1 per cento. Tutto dipenderà dalla tenuta dell’occupazione, dall’ulteriore compressione della dinamica dei prezzi e dalla stagione turistica, soprattutto per la componente straniera", ha aggiunto l’Ufficio studi di Confcommercio in una nota.

Tornando ai dati, nel trimestre marzo-maggio 2024, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio sono in aumento in valore (+0,1 per cento) e in diminuzione in volume (-0,1 per cento), così come quelle dei beni alimentari, mentre le vendite dei beni non alimentari sono invariate in valore e registrano un lieve calo in volume (-0,1 per cento).

Su base tendenziale, a maggio 2024, le vendite al dettaglio aumentano dello 0,4 per cento in valore e diminuiscono dello 0,8 per cento in volume. Le vendite dei beni alimentari sono in crescita dell’1,4 per cento in valore e in calo dello 0,8 per cento in volume, mentre quelle dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore, sia in volume (rispettivamente -0,3 e -0,8 per cento).

Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti. L’aumento maggiore riguarda foto ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (+3,4 per cento) e prodotti di profumeria, cura della persona (+3,2 per cento), mentre registrano il calo più consistente elettrodomestici, radio, tv e registratori (-6,2 per cento).

Rispetto a maggio 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in aumento per la grande distribuzione (+0,9 per cento) e le imprese operanti su piccole superfici (+0,2 per cento), mentre è in calo per le vendite al di fuori dei negozi (-1,6 per cento) e il commercio elettronico (-1,4 per cento).

Istat: tra le forme distributive in crescita anche le vendite delle imprese operanti su piccole superfici

"A maggio 2024, rispetto al mese precedente, le vendite al dettaglio registrano un aumento sia in valore sia in volume determinato dalle vendite dei beni alimentari. A livello tendenziale si registra una variazione positiva in valore, sempre per effetto delle vendite del comparto alimentare, mentre il volume è in calo in entrambi i settori merceologici. Tra le forme distributive sono in crescita le vendite della grande distribuzione e delle imprese operanti su piccole superfici, mentre si registra un calo per quelle al di fuori dei negozi e online", ha commentato l'Istat.

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