Al Lanificio di Tollegno la mostra “Wool, art and archive”
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Il Lanificio di Tollegno apre così le sue porte al pubblico con una esibizione che vuole essere un omaggio al lavoro artigianale, alla tradizione tessile e alla creatività che rendono l’Italia unica al mondo per il suo saper fare, ha spiegato il management attraverso un comunicato.
“Wool, art and archive” offre al visitatore un doppio percorso: da un lato le immagini e le visioni di diversi artisti che alla maestria del territorio biellese hanno dedicato il loro estro e il loro impegno; dall’altro la scoperta di un luogo simbolo per la filiera del tessile: il Lanificio di Tollegno e il suo archivio storico. Due temi permettono di entrare in questo particolare mondo: l’evoluzione dello stile maschile tra campionari, tessuti, riviste e fotografie dal 1880 e Lana Gatto: nascita e storia del cat brand dal 1908.
Articolato su quattro piani il percorso inizia al pianterreno, sede dell’archivio storico del Lanificio di Tollegno curato da Marinella Bianco - Acta Progetti che, nel suo interno, custodisce oltre 160 anni di storia del costume: trame e colori, disegni e testimonianze, campionari e manifesti mostrano come si sono evoluti i linguaggi della moda e della pubblicità. Una narrazione di impresa e know how italiano lunga oltre 2 chilometri.
A far capolino al primo piano sono invece le opere di Fabiano Parisi, noto per i suoi scatti fotografici riportati su lastre metalliche e dedicati agli spazi industriali come quelli della Filatura e del Lanificio di Tollegno, e alle macchine per la produzione di lana e tessuti. La visita prosegue in una sala immersiva, dove il docu-film realizzato da Giorgio Oppici, avvalendosi di un simbolico filo rosso che lega storia, luoghi e persone, offre una panoramica ispirata degli ambienti.
L’esposizione prosegue con un omaggio al lavoro creatore di cultura. Rivive in questi spazi la mostra “Piemonte Industria – Un secolo di lavoro in fotografia” organizzata dalla Regione Piemonte e curata dal fotografo Niccolò Biddau, di cui sono presenti alcuni scatti.
Una celebrazione al mondo dell’artigianalità la offre lo scultore Nando Crippa, con l’opera “Le cucitrici”, frutto della particolare tecnica che utilizza la creta semi refrattaria, cotta al forno e successivamente colorata a mano.
L’itinerario nell’arte termina nella sala luce che, con le sue ampie vetrate, esalta le forme e i colori dell’installazione Wolves of light di Cracking art, movimento di origine biellese divenuto celebre per il suo forte impegno sociale e ambientale: l’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici fatto dai suoi artisti mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. Figura-emblema della mostra sarà il lupo, guardiano di una tradizione che oggi rivive con uno sguardo contemporaneo.