Al Museo del Tessuto di Prato è in mostra il Novecento elegante
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Si tratta di una selezione di oltre 80 oggetti tra abiti e accessori femminili e maschili appartenuti alla famiglia Fineschi, tra le più attive della borghesia imprenditoriale pratese fin dalla metà dell’Ottocento, raccolti negli ultimi vent’anni con cura e passione da Ada Tirinnanzi, moglie di Antonio Fineschi, detentrice della memoria familiare.
L’intera collezione, composta da oltre 160 oggetti, è stata donata nel 2021 al Museo. Curata dalla conservatrice del museo, Daniela Degl’Innocenti con la collaborazione di Valentina Sonnati, l'esibizione è allestita nella sala dei Tessuti antichi del museo e presenta una trentina di abiti e una cinquantina di accessori e complementi d’abbigliamento che sono espressione del gusto, della moda e della vita sociale italiana, testimonianza fondamentale per la storia del territorio e la storia del costume italiano tra Otto e Novecento.
In mostra anche outfit anni Ottanta di Gianfranco Ferré e Rocco Barocco
Lo studio della collezione unito all’interessante patrimonio fotografico e video conservato dalla famiglia, hanno permesso non solo di ricostruire il vissuto dei numerosi componenti, ma anche di rintracciare la storia degli abiti, la datazione, la manifattura e l’appartenenza dei curiosi oggetti d’uso quotidiano che corredano la raccolta.
Il percorso espositivo rispetta lo spirito con cui la raccolta è stata generata e, quindi, procede per filoni tematici e cronologici: abbigliamento infantile e giocattoli, abbigliamento maschile e femminile da giorno e da sera accompagnati da accessori di lusso, attività creative femminili e interessi culturali dei componenti della famiglia.
Curiosa e inedita è la presentazione di alcuni completi da bambini degli anni Venti e Trenta del Novecento che testimonia lo sviluppo di una moda dedicata all’infanzia. A questo contenuto si affianca una esposizione di vesti da notte riccamente ricamate e di raffinati négligé decorati dalle donne della famiglia. Nella collezione sono presenti, infatti, numerosi lavori a ricamo che attestano la passione delle donne della famiglia per questa attività: colletti e trine a punto Rinascimento, centrini e bordure a chiaccherino, disegni per trine a fuselli databili al primo ventennio del XX secolo. Di particolare pregio sono alcuni modelli femminili della metà degli anni Venti che riflettono l’attenzione per la moda francese di quel periodo nota attraverso le riviste di moda che presentano le creazioni dei più celebri couturier parigini.
Per la moda maschile sono presenti completi da giorno e da sera del primo Trentennio del Novecento di sartoria pratese e fiorentina: frac, smoking e soprabito accompagnati da adeguati complementi come cappelli, bastoni e raffinati set da fumo in sepiolite. Per il periodo del dopoguerra, la raccolta testimonia lo sviluppo della filiera della moda attraverso capi di alta sartoria degli anni Sessanta indossati per gli esclusivi appuntamenti ricreativi e culturali della storica Società dei Misoduli di Prato fino ad arrivare agli outfit dei primi grandi brand italiani degli anni Ottanta come Gianfranco Ferré e Rocco Barocco. Oggetti come bottoni, fibbie, bijou, borsette impreziosiscono il percorso espositivo connotando la qualità dei completi conservati e di quelli non più presenti nella raccolta.