"Fata Morgana: memorie dall’invisibile" prorogata fino al 4 gennaio
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E' stata prorogata fino a domenica 4 gennaio 2026, a Milano, "Fata Morgana: memorie dall’invisibile", la mostra ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi per Palazzo Morando, Costume moda immagine, a cura di Massimiliano Gioni, Daniel Birnbaum e Marta Papini.
Nel solo primo mese di apertura, la mostra ha accolto oltre dodicimila visitatori. La mostra prevede l'ingresso gratuito e un programma di visite guidate e attività didattiche.
“Fata Morgana è la dimostrazione di come un modello di istituzione aperta e diffusa possa continuare a sorprendere e coinvolgere un pubblico sempre più ampio", ha sottolineato Beatrice Trussardi, presidente della Fondazione Nicola Trussardi. "Da oltre vent’anni la fondazione porta l’arte contemporanea fuori dagli spazi tradizionali, rendendola accessibile a tutti e intrecciandola con la storia e l’identità dei luoghi della città. Il successo di questa mostra conferma la forza di un approccio inclusivo e partecipativo, capace di unire ricerca artistica e curiosità collettiva, e di restituire all’arte il suo ruolo di esperienza condivisa e di apertura verso l’altro".
Fata Morgana: memorie dall’invisibile è un progetto concepito dalla Fondazione Nicola Trussardi per gli spazi di Palazzo Morando, con cui instaura un dialogo diretto. L’elegante edificio barocco nel cuore del quadrilatero della moda fu dimora della contessa Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini (1876–1945), mecenate e studiosa di discipline allora considerate eccentriche, come alchimia, teosofia e spiritismo. La sua duplice vocazione, filantropica e mistica, rende oggi Palazzo Morando il cuore concettuale della mostra, che intreccia la sua eredità con le ricerche artistiche dedicate al mistero dell’invisibile.
Il titolo si ispira alla figura leggendaria di Fata Morgana, sorella di Re Artù, maga e custode di illusioni, simbolo di libertà e anticonformismo, e al poema omonimo che André Breton scrisse nel 1940, dove sogno e realtà si confondono in un altrove visionario. Da questo immaginario nasce una mostra concepita come un museo nel museo, che attraverso 286 opere di 78 artiste e artisti, articolate in otto sezioni, esplora i legami tra arte, spiritualità, esoterismo e conoscenza.