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La Triennale di Milano dedica una mostra a Elio Fiorucci

Scritto da Isabella Naef

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Cultura
Elio Fiorucci, Installation view Credits: Foto Delfino Sisto Legnani -DSL Studio © Triennale Milano

Apre oggi, alla Triennale di Milano, una mostra dedicata a Elio Fiorucci. In scena fino al 16 marzo 2025, l'esposizione Elio Fiorucci, a cura di Judith Clark con progetto di allestimento di Fabio Cherstich, intende restituire le differenti dimensioni creative di questo imprenditore, nato a Milano nel 1935 e scomparso nel 2015. Fiorucci è stato imprenditore, cool hunter e fondatore dell’omonimo marchio che a partire dagli anni Sessanta ha rivoluzionato il costume, la moda e la scena dell’arte contemporanea in Italia.

La mostra è accompagnata dalla voce di Elio Fiorucci, resa attraverso registrazioni inedite

“Abbiamo voluto riempire, proprio qui, dove il fenomeno Fiorucci è nato ed esploso, il vuoto di una formidabile amnesia. Milano, grazie a Fiorucci, è stata infatti per almeno due decenni uno dei magneti delle idee più avanzate della cultura giovanile internazionale e la culla delle contaminazioni più fertili e audaci non solo tra moda, design, arte visiva e pubblicità, ma anche tra cultura e commercio", ha sottolineato Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano.

La mostra apre oggi, 6 novembre, e chiuderà il 16 marzo 2025

La mostra si propone come una retrospettiva dall'intento biografico che include le vicende umane, imprenditoriali e culturali di Elio Fiorucci, portando uno sguardo nuovo sulla sua figura. "Presenta inoltre le ricerche sviluppate da accademici e da collaboratori, raccontando la visione unica di Fiorucci e una serie di esperimenti che hanno rivoluzionato la moda e il marketing italiano e globale", si legge in un comunicato.

Il progetto di allestimento mette in risalto la teatralità delle diverse parti che compongono il racconto: l’intera mostra è attraversata dalla voce di Elio Fiorucci, resa attraverso registrazioni fino a ora inedite, che ripercorre alcuni momenti personali e che viene messa in dialogo con le voci di altri protagonisti della storia dello stilista, dando vita a una narrazione che si intreccia al racconto del marchio. La grafica e il linguaggio ironico e provocatorio a cui lo stilista si ispirava sono altri elementi centrali dell’esposizione, resi attraverso una molteplicità di media, documenti e opere che spaziano dalla scala della polaroid fino all'installazione ambientale, passando per video, fotografie, plastici di architettura, abiti, accessori e opere d'arte contemporanea, a dimostrazione di come il brand abbia sempre avuto una sua identità, strettamente legata alla personalità del suo fondatore.

Il catalogo della mostra Credits: Courtesy of Electa

Accompagna la mostra un catalogo (in italiano e in inglese), edito da Electa, che comprende testi di studiosi e personalità di rilievo del mondo della creatività e della cultura. Il catalogo è stato concepito come un compendio di opere di natura eterogenea selezionate per mettere in evidenza temi e linguaggi esplorati da Elio Fiorucci lungo tutto l’arco della sua articolata carriera. A cura di Judith Clark, il catalogo costa 50 euro (312 pagine).

Elio Fiorucci, Installation view Credits: Foto Delfino Sisto Legnani -DSL Studio © Triennale Milano

Fiorucci: dal mitico negozio in Galleria Passarella alla "Love Therapy"

Affabile e sempre disponibile a raccontarsi, lo stilista era una delle figure più presenti e interessanti sulla scena della moda milanese. A lui va il merito di aver rivoluzionato la moda alla fine negli anni ’60 democratizzandola e di aver inventato il primo concept store milanese, aperto in Galleria Passarella nel 1967: una finestra sul mondo con le novità di Carnaby street, le hit parade londinesi e quelle statunitensi.

Il negozio fu venduto nel 2003 al gruppo svedese H&M. Allora Elio Fiorucci creò un nuovo progetto, “Love Therapy” , proponendo nuovi piccoli pezzi d'abbigliamento, nuovi jeans, nuove t-shirt, abiti e accessori capaci di dare divertimento e allegria. Fiorucci adottò per questo nuovo marchio due nanetti.

Tornando agli anni 1970, va detto che lo stilista "inventò" gli abiti di moda per il tempo libero, e fece del denim una passione contagiosa, tant'è che quasi ogni italiano ha nell'armadio almeno un capo in jeans a marchio Fiorucci. Inoltre, nel 1983, il film “Flashdance” lanciò la moda-palestra; Fiorucci fu tra i primi a mettere in vendita body, scalda-muscoli, fasce antisudore e leggings.

Sempre negli anni '70 aprirono i primi negozi Fiorucci anche a Londra e a New York e lo stilista ben presto divenne amico e ispiratore di star del calibro di Andy Warhol e Grace Jones. Nel 1976 aprì il Fiorucci store di New York, sulla 59esima Strada, disegnato da Ettore Sottsass, Andrea Branzi e Franco Marabelli e subito divenne un luogo cult e di incontro tra i maggiori esponenti delle comunità intellettuali newyorchesi. Warhol sceglse la vetrina del negozio per il lancio del suo rivoluzionario giornale “Interview”.

Elio Fiorucci, Installation view Credits: Foto Delfino Sisto Legnani -DSL Studio © Triennale Milano
Riepilogo
  • Una mostra alla Triennale di Milano celebra la vita e l'opera di Elio Fiorucci, imprenditore e icona della moda.
  • L'esposizione, aperta fino al 16 marzo 2025, presenta una retrospettiva biografica con registrazioni inedite e oggetti che raccontano la sua visione creativa.
  • La mostra esplora l'influenza di Fiorucci sulla moda, il design e l'arte, evidenziando la sua capacità di democratizzare la moda e creare esperienze di shopping innovative.
Elio Fiorucci
love therapy
Stefano Boeri
Triennale di Milano