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Le maniche sono protagoniste di una mostra al Fit di New York

Scritto da Isabella Naef

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Cultura
Dettaglio di manica di Molyneux Credits: Credit: Fit, New York

E' in scena fino al 25 agosto, al Fit, Fashion Institute of technology, la mostra "Statement Sleeves". Le maniche, infatti, non sono solamente un elemento pratico e indispensabile di abiti, E' E'in scena fino al 25 agosto, al Fit, Fashion Institute of technology, la mostra "Statement Sleeves". Le maniche, infatti, non sono solamente un elemento pratico e indispensabile di abiti, giacche, magliette e camicie, ma sono in grado di dettare lo stile, la creatività, la formalità e la leziosità di un look.

Presenti creazioni di Balenciaga, Tom Ford, Schiaparelli e Vivienne Westwood

Un modello di manica esagerato, impreziosito, elaborato arriva a definire un capo d'abbigliamento. Nei decenni, le maniche sono state protagoniste delle passerelle di moda e questo trend non accenna a diminuire. Da quelle a sbuffo a quelle a volant, da quelle con spacco a quelle trasparenti, c'è uno stile per tutti. "Statement Sleeves, curata da Colleen Hill, responsabile costume e accessori del Fit, ha debuttato a gennaio con quasi 80 capi di moda della collezione permanente del Fit.

La maggior parte dei capi sono esposti per la prima volta. Le collezioni sono sono organizzate tematicamente o per estetica complementare piuttosto che per cronologia.

La mostra mette in evidenza come le maniche siano una modalità vitale di espressione di sé, che riflette i gesti e i movimenti.

La sezione introduttiva della mostra fornisce una panoramica delle forme più comuni di manica, come quella a campana, l'alfiere e il raglan. Opening Statements mostra come per alcuni decenni gli stilisti abbiamo optato per maniche elaborate. Un abito di Madame Grès del 1980 circa, con maniche oversize e drappeggiate, è mostrato insieme a un abito della primavera del 1920.

Tra gli abiti in mostra anche un completo da sera in seta marrone del 1920 di Milgrim con maniche dritte inserite con sbuffi di tessuto rosso a fantasia sopra il gomito. Il miniabito nero di Rudi Gernreich della fine degli anni Sessanta, con maniche a tutta lunghezza fatte di volant in lana bianco sporco a contrasto, è presentato insieme a una camicetta in cotone bianco con maniche a campana e arricciate di Hubert de Givenchy del 1952. È una versione della famosa blusa "Bettina" del couturier, dal nome di una delle sue modelle preferite, Bettina Graziani.

Non mancano modelli accattivanti come l'abito couture dell'autunno 1968 di Marc Bohan per Dior, caratterizzato da maniche densamente ricamate con piume, paillettes e perline.

FIT
Hubert De Givenchy
Tom Ford