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"Tesori di seta": una mostra a Prato fino al 21 dicembre

Scritto da Isabella Naef

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Cultura
La mostra che celebra il traguardo dei primi cinquant’anni dalla fondazione del Museo del Tessuto Credits: Museo del Tessuto

E' stata battezzata "Tesori di seta. Capolavori tessili dalla donazione Falletti", la mostra che celebra il traguardo dei primi cinquant’anni dalla fondazione del Museo del Tessuto, a Prato, nata da una donazione. La mostra sarà in scena fino al 21 dicembre.

Le opere provengono dalla collezione del medico fiorentino Giovanni Falletti, collezionista eclettico

Nel dettaglio, si tratta della prima esposizione composta con le opere provenienti dalla collezione del medico fiorentino Giovanni Falletti, collezionista eclettico e cultore di diverse discipline, che in cinquant’anni di ricerca, ha conservato e raccolto manufatti tessili, ricami, libri, stampe, monili, armi storiche e maschere rituali provenienti dall’Europa e da molti paesi asiatici e africani.

Questa consistente raccolta ha arricchito il patrimonio del museo. Allestita nella sala dedicata ai tessuti storici, la mostra si sviluppa in un percorso cronologico che attraversa quattro secoli di grande manifattura tessile e che incrocia stili, produzioni, materiali e soggetti, eccezionali testimoni della produzione europea dal Quattrocento alla fine del Settecento.

La mostra presenta manufatti tessili e ricami antichi Credits: Museo del Tessuto di Prato

Utilizzati per la confezione di sfarzosissime vesti laiche destinate alle aristocrazie del tempo, questi tessuti, per il loro enorme pregio e valore, venivano successivamente donati a istituzioni religiose che li riutilizzavano per realizzare paramenti sacri come pianete, dalmatiche, piviali: una straordinaria pratica di riuso che ha permesso la conservazione di capolavori tessili di cui la mostra presenta al pubblico alcuni meravigliosi esemplari.

Curata da Daniela Degl’Innocenti, conservatrice del Museo del Tessuto, con la consulenza scientifica di Roberta Orsi Landini, studiosa italiana del tessuto e del costume, per la prima volta la mostra presenta manufatti tessili e ricami antichi che rappresentano il nucleo iniziale da cui Falletti ha avviato il percorso di collezionista. Quella di Falletti è stata una folgorazione casuale, nata dalla vista di un piviale (abito liturgico) di velluto verde del Quattrocento, esposto nella vetrina di un antiquario fiorentino.

Allestita nella sala dedicata ai tessuti storici, la mostra si sviluppa in un percorso cronologico che attraversa quattro secoli di grande manifattura tessile e che incrocia stili, produzioni, materiali e soggetti, eccezionali testimoni della produzione europea dal Quattrocento alla fine del Settecento.

Per facilitare la comprensione di contenuti storici e tecnici, la sala espositiva è dotata di due apparati multimediali che raccontano, con metodi e linguaggi diversi, il processo di lavorazione del tessuto e lo sviluppo dell’arte della seta fino al periodo preindustriale. Microscopi digitali consentono di osservare da vicino la struttura interna e la complessità degli intrecci di velluti, damaschi, broccati e lampassi (tessuti in seta operata). Infine, riproduzioni grafiche affiancate ai tessuti, illustrano lo sviluppo dei principali motivi decorativi adottati dalle botteghe tra XV e XVIII secolo. Le riproduzioni di alcune importanti opere pittoriche affiancate a tessuti dello stesso periodo, rendono immediatamente visibili le diverse funzioni di questi preziosi capolavori in seta.

"Ringrazio sentitamente Giovanni Falletti per questa straordinaria donazione che arricchisce in modo rilevante il patrimonio del museo e i suoi contenuti, proiettandolo verso un futuro di ulteriore apertura a tematiche interdisciplinari e amplificando, a cinquant’anni di distanza, il grande atto donativo del fondatore del Museo Loriano Bertini", ha sottolineato, nella nota, Fabia Romagnoli, presidente della Fondazione Museo del Tessuto.

Il Museo del Tessuto è il più grande centro culturale d’Italia dedicato alla valorizzazione dell’arte e della produzione tessile antica e contemporanea. Il museo. che si trova in via Puccetti 3, rappresenta la memoria storica e l’interfaccia culturale del distretto tessile di Prato, una realtà che affonda le proprie origini nel Medioevo e che si attesta ancora oggi come una delle più importanti in Europa.

Prato, infatti, è oggi uno dei maggiori distretti tessili e di abbigliamento d’Europa con oltre 6mila aziende di tessuti e confezione. E’ uno dei centri più importanti, a livello mondiale, per la produzione di tessuti per abbigliamento e arredamento, filati, tessuti per impieghi speciali, maglia e capi d’abbigliamento e meccanotessile.

La vocazione tessile della città risale al XII secolo.

Fabia Romagnoli
museo del tessuto di prato
Roberta Orsi Landini