Calzaturiero: produzione sotto il livello del 2009
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La produzione del settore calzaturiero è tornata sotto la soglia critica delle 200 milioni di paia, addirittura poco sotto il livello del 2009. Questi i dati annunciati da Cleto Sagripanti, presidente di Assocalzaturifici, venerdì scorso, durante la conferenza stampa di TheMicam, kermesse in scena a Fiera Milano Rho, da ieri, 15 febbraio, a mercoledì 18 febbraio.
“I dati preconsuntivi", ha detto il presidente di Assocalzaturifici, "purtroppo danno la conferma di quanto avevamo annunciato in dicembre: la produzione è tornata sotto la soglia critica delle 200 milioni di paia, addirittura poco sotto il livello del 2009. In questo senso possiamo parlare di un triple-dip, dopo il picco negativo del 2012. Eppure non è questo il dato più negativo che ci preoccupa: la verità è che oggi questo triple-dip potrebbe configurarsi come l’inizio di un nuovo ciclo sfavorevole, se alcuni shock negativi si dovessero materializzare con forza. Non possiamo infatti che guardare con apprensione a quanto sta succedendo in Ucraina, perché in caso di guerra lo scenario economico non potrebbe che peggiorare”.
TheMicam sarà in scena fino al 18 febbraio a Fiera Milano Rho
I dati preconsuntivi 2014 dell'Ufficio Studi di Assocalzaturfici, stimano una produzione che arretra a 197 milioni di paia in contrazione del 2,5 percento rispetto al dato dell'anno precedente, sebbene si confermi una piccola crescita in valore (+0,3 percento) che fa sfiorare un fatturato settoriale complessivo di 7,5 miliardi di euro.
L’Ufficio Studi ha spiegato che lo scenario, rispetto al 2013, è caratterizzato oggi da elementi di continuità e da cambiamenti significativi. Da un lato, infatti, persistono segnali di perdurante difficoltà sul fronte interno, dove gli acquisti delle famiglie hanno subìto un’ulteriore contrazione; dall’altro le esportazioni non sono riuscite a compensarne le perdite: bene alcuni Paesi, ma le forti tensioni politiche tra Russia e Ucraina hanno influito sui mercati della Comunità degli Stati Indipendenti, deprimendo i risultati delle vendite nei Paesi Extra-UE che da anni ormai sostengono le buone performance del settore. Il paradosso è, però, questo: le esportazioni hanno raggiunto l’ennesimo livello di record, spiega una nota.
"La stima di preconsuntivo per l’intero anno indica una crescita in valore attorno al 3 percento (a 8,3 miliardi di euro), livello mai raggiunto pur a fronte di una contrazione dei volumi dell’1,4 percento per un totale di 216,7 milioni di paia".
“L’exploit della Cina e il recupero degli Stati Uniti come mercato interessante per le calzature italiane", ha aggiunto Sagripanti, "dimostra come l’Associazione abbia saputo favorire, rafforzare e accompagnare questi fenomeni. In un momento come questo, si tratta di un segnale importante dalle nostre aziende, che si stanno attrezzando per riprendere in mano le valigie con il campionario e andare a cercare mercati inesplorati oppure mercati che si erano perduti per strada per via della crisi internazionale".
Meno bene su fronte interno. Secondo il Fashion consumer panel di Sita Ricerca, gli acquisti delle famiglie risultano in calo del 2,9 percento in quantità e addirittura del 7,2 percento in spesa, con prezzi medi in ribasso del 4,4 percento.
Una situazione che presenta una grossa sfida per i 1.516, di cui 629 stranieri, espositori presenti a TheMicam. Alla kermesse saranno presentate le collezioni fashion per le calzature autunno inverno 2015/2016, declinate nei sei lifestyle protagonisti dei padiglioni della manifestazione: Contemporary, Street, Urban, Active, Cosmopolitan e Luxury.
Photo: Cleto Sagripanti