Go intrenational in agenda a Milano il 4 e 5 ottobre
loading...
L'obiettivo di convegni e seminari è illustrare le molte novità in tema di servizi capaci di rendere sempre più protagonista e competitivo il made in Italy nel mondo.
La manifestazione ha ricevuto il patrocinio della Rappresentanza italiana della Commissione Europea, di Regione Lombardia, di Agenzia delle dogane e dei monopoli, di Ice Agenzia, di Confcommercio imprese per l’Italia.
I visitatori avranno modo di incontrare in un’unica location consulenti export e marketing internazionale, istituti bancari, studi legali internazionali, operatori logistici, società specializzate in digital export ed ecommerce, società di assicurazione crediti export, consulenti doganali, Camere di commercio italiane all’estero, oltre ad avere la possibilità di ricevere informazioni presso i desk di Ice Agenzia e di Agenzia delle Dogane.
“Partecipare alle fiere è vitale per la sopravvivenza e crescita aziendale, soprattutto in chiave export", ha sottolineato Nicolò Costanzo, titolare di Italian fair service. "Go International unisce sapientemente le due cose, fiera ed export, dove l’imprenditore e i suoi collaboratori possono aggiornarsi e scegliere la migliore strategia di internazionalizzazione. Siamo entusiasti dei risultati ottenuti finora e dalla grande risposta delle imprese italiane, che da ogni regione verranno a Milano a visitare Go International, la fiera dei servizi per l’export, che sarà l’appuntamento annuale italiano per l’internazionalizzazione”.
L’andamento del commercio internazionale nel 2022 è segnato dal conflitto tra Russia e Ucraina, principale causa del rallentamento registrato dopo l’incremento significativo avuto nel 2021, che aveva portato l’export italiano a superare per la prima volta la soglia dei 500 miliardi di Euro. Wto (World trade organization) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita degli scambi mondiali di merci, al 3 per cento nel 2022 e al 3,4 per cento nel 2023.
Secondo il rapporto Ice-Prometeia sull’evoluzione del commercio estero italiano, gli scambi internazionali registrano nell’anno in corso uno dei cinque risultati più bassi degli ultimi vent’anni. Risultano, invece, ancora vivaci le prospettive misurate a prezzi correnti (euro) che stimano per il 2022 una crescita degli scambi del 15 per cento. Più che un segno di vitalità, però, un aumento così significativo dei soli valori va letto come un punto di attenzione dello scenario mondiale, in quanto collegato al forte aumento dei costi delle materie prime, già sperimentato nel 2021 e ulteriormente aggravato dal conflitto in corso.
I prezzi in euro degli scambi mondiali hanno, infatti, subìto nel 2022 una accelerazione del 13 per cento. Le imprese esportatrici si trovano a dover scaricare a valle almeno una parte dei maggiori costi subiti dal lato degli approvvigionamenti aumentando il prezzo finale dei beni esportati senza alimentare una crescita reale.