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Micam conferma le date: al via il 20 settembre a Milano

Scritto da Isabella Naef

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Micam, in programma dal 20 al 23 settembre a Fiera Milano Rho, si pone l'obiettivo di aiutare le imprese del settore calzaturiero, pesantemente colpite dal lockdown. Secondo un'indagine Micam, infatti, l’80 per cento delle aziende è stato penalizzato in modo diretto dall’emergenza, ma i calzaturieri sono determinati a ripartire. La manifestazione, quindi, si pone come strumento di rilancio per il 75 per cento delle imprese italiane ed estere.

Il 31 per cento delle aziende ha fatto uso dei social network per raggiungere i propri clienti

“Micam è fondamentale per sostenere un settore cruciale per il made in Italy e la nostra economia", ha sottolineato, in una nota, il presidente di Assocalzaturifici e Micam, Siro Badon. "Sebbene in questi mesi si siano sviluppate opportunità alternative per le relazioni di business, l’incontro in fiera rimane la più importante opportunità di sviluppo nel mercato e la via privilegiata per procedere alle contrattazioni di ordini. Le nostre aziende si sono subito adeguate con protocolli sanitari anti-contagio, quindi la stessa metodologia si può applicare anche in ambito fieristico per garantirne lo svolgimento in sicurezza".

“In un momento di forte incertezza per il nostro settore dovuto all’attuale crisi Sanitaria globale, abbiamo ascoltato le esigenze delle aziende e dei compratori e siamo pronti a essere al loro fianco per ripartire", ha affermato Tommaso Cancellara, amministratore delegato di Micam e direttore generale di Assocalzaturifici.

Tornando al contesto di mercato in cui stanno operando le aziende, le difficoltà della situazione attuale appaiono nitidamente dalle dichiarazioni degli intervistati da Micam che, nella quasi totalità (oltre l’80 per cento), denunciano di essere stati penalizzati in modo diretto dall’emergenza in corso, che ha portato a una riduzione del portafoglio ordini per oltre il 90 per cento dei casi, paralizzando la produzione per oltre il 60 per cento delle aziende e bloccando, di fatto, la possibilità di mostrare le nuove collezioni ai possibili compratori.

"Un quadro a tinte scure, che però non ferma le aziende, determinate a ripartire e a riprendersi le quote di mercato perdute in questo periodo", si legge, ancora, nella nota.

Il 48 per cento prevede una ripresa delle attività commerciali a settembre mentre l’altro 52 per cento entro l’anno.

Se la maggior parte delle aziende in questo periodo si è orientata per lo più all’invio delle immagini delle proprie collezioni ai buyer via email (oltre il 60 per cento), il 39 per cento aveva già a disposizione mezzi digitali (a partire dal proprio sito internet), il 31 per cento ha fatto uso dei social network per raggiungere i propri clienti, mentre il 15 per cento si è attrezzato aprendo, proprio durante questa crisi, nuove piattaforme per realizzare il proprio business o utilizzando altri strumenti digitali.

Ed è proprio in questa direzione che gli organizzatori della fiera stanno lavorando per mettere a disposizione degli espositori un nuovo canale distributivo, grazie alla partnership con una piattaforme di servizi digitali, ha specificato il management di Micam.

In questa sezione sono raccolti tutti gli articoli pubblicati da FashionUnited nelle scorse settimane sull'indistria della moda ai tempi del coronavirus

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Foto: Siro Badon, presidente Micam, dall'ufficio stampa

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