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Milano Unica: la Cina primo mercato per la tessitura

Scritto da Isabella Naef

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Fiere

Ha preso il via ieri, alla fiera di Milano a Rho, la 24esima edizione di Milano Unica.

Si tratta della seconda edizione della kermesse che si svolge a Rho. Ieri mattina, durante la conferenza stampa, il management ha annunciato che la prossima edizione, sarà anticipata a luglio, per l'esattezza l' 11, il 12 e il 13 e non più, quindi, a settembre.

La prossima edizione di Milano Unica anticipa le date a luglio

Ma lo spostamento di date non è l'unica novità che riguarda la kermesse dedicata al tessile e agli accessori.

“Se il futuro sarà improntato, come credo, sulla necessità di dialogare con il mondo attraverso canali multifunzionali, Milano Unica, in anticipo sul mercato tessile, propone Mu365 una piattaforma interattiva e riservata a clienti selezionati, capace di creare contatti one-to-one con gli espositori ogni giorno, a qualsiasi fuso orario del pianeta. Sarà compito e grande opportunità delle aziende sapersi promuovere al meglio all’interno di questa piattaforma creata in collaborazione con Sundar in forma agile e polifunzionale", ha annunciato ieri, Ercole Botto Poala.

Il dialogo con gli operatori, con le aziende e i buyer, soprattutto esteri, si fa sempre più importante visto che a fronte di un fatturato 2016 stabile, a quota 7,86 miliardi di euro, e un attivo della bilancia commerciale della tessitura italiana (2,26 miliardi di euro), il ruolo di Paesi come la Cina diventa fondamentale per il settore.

La tessitura made in Italy (in un’accezione comprensiva di tessitura laniera, cotoniera, liniera, serica e a maglia), secondo le stime elaborate dal Centro studi di Sistema moda Italia, ha visto un rallentamento delle vendite sui mercati internazionali (-2 percento).

Nel periodo gennaio-ottobre 2016, la tessitura laniera ha messo a segno una crescita dell’export, pari al +6,6 percento nel caso del cardato, mentre si è attestata al +0,3 percento nel caso del pettinato. Il fatturato estero dei tessuti di lino è cresciuto, invece, del +6,3 percento. Il tessuto cotoniero, dopo le perdite di rilievo accusate nel quadriennio precedente, ha sperimentato un rallentamento del -1,6 percento. I tessuti a maglia, invece, come già nel 2015, hanno evidenziato un cedimento pari al -4,8 percento, mentre il tessuto in pura seta ha accusato una flessione pari al -6,9 percento.

Nei primi dieci mesi del 2016, la Cina (+2,8 percento) e Hong Kong sono risultati il primo mercato di sbocco a livello mondiale dei tessuti made in Italy, mentre il mercato tedesco, pur confermandosi singolarmente come il primo sbocco dei tessuti italiani, dopo la flessione piuttosto accentuata dello scorso anno (-8,9 percento), è arretrato ancora del -3,7 percento. La Francia, terzo sbocco, ha segnato un -1,2 percento.

Foto: Milano Unica press office e FashionUnited
ercole botto poala
Milano Unica