Pitti Bimbo al via domani con ingresso gratuito
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Un traguardo da festeggiare ma soprattutto un nuovo inizio per la manifestazione di riferimento del kidswear internazionale.
Il nuovo layout firmato da Ilaria Marelli trasformerà la Fortezza in una città giocosa e colorata: una promenade, quattro piazze e tante proposte di moda, lifestyle, beauty, editoria e food, presentate da 170 marchi protagonisti.
L’ingresso sarà come sempre, rigorosamente, riservato al pubblico professionale, ma free, niente biglietto, solo l’accredito
Pitti Bimbo al via domani alla Fortezza da Basso di Firenze. L’edizione 100, in scena il 22 e il 23 gennaio, ospiterà le collezioni per il prossimo autunno inverno 2025-26 di 170 i brand, di cui il 65 per cento circa proveniente dall’estero.
“Cambia il mercato, cambia Pitti Bimbo”, ha commentato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. "Per questo abbiamo riprogettato il salone con un format più snello, veloce, meno oneroso per i partecipanti. Abbiamo deciso di investire per stare la fianco delle aziende che in questo momento stanno attraversando un momento di grande trasformazione. Vanno in questo senso la scelta di stand preallestiti, meno impegnativi per le aziende, e dell'ingresso libero per accogliere buyer, stampa e influencer”.
Presenti 170 marchi con le collezioni per la fall winter 2025-26
L’ingresso sarà come sempre, rigorosamente, riservato al pubblico professionale, ma free, niente biglietto, solo l’accredito.
Gli spazi in Fortezza, ridisegnati e riorganizzati dalla designer Ilaria Marelli, architetto specializzato in interni, allestimenti e oggetti, che insegna interior design al Politecnico di Milano, trasformano Pitti Bimbo in una città bella, colorata e vivace. A guidare i passi del visitatore è una promenade, un lungo viale ad anello, ispirato al celebre Gioco dell’Oca, su cui si affacciano gli spazi dei brand. Su questo percorso si aprono 4 piazze dedicate alle tendenze, con installazioni editoriali a tema: Newborn style! il primo guardaroba per i neonati, Be Magic! (abiti e accessori per le grandi occasioni), Play outdoor! ( l‘outdoor per chi non sta mai fermo) e Super snow!, le ultime tendenze da indossare quando fuori nevica.
Monnalisa è l'ospite d'onore di Pitti Bimbo 100. Nuovo progetto di comunicazione e nuova partnership che inizia con la manifestazione ma che continuerà, attraverso i social, anche nei mesi successivi. In arrivo a Firenze, in qualità di straordinarie ambassador, bambine da diversi paesi europei con i loro genitori, che terranno una sorta di diario social della loro esperienza e delle loro emozioni.
Nell’area lounge ed eventi torna lo speed dating dedicato ai professionisti del kidswear, organizzato da Peggy di Paul&Paula. Un’occasione per i brand di presentare i pezzi chiave delle loro collezioni ed entrare in contatto diretto con stampa, influencer e buyer attraverso incontri da 5 minuti.
I dati del kidswear
Il 2023 per il comparto della moda junior (accezione questa che comprende l’abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi/e di età tra 0-14 anni, intimo ed accessori inclusi) si è chiuso con una crescita del +0,7 per cento. Di contro per il 2024, secondo le stime preliminari effettuate dall’Ufficio Studi economici di Confindustria moda, la moda junior italiana è attesa chiudere l’anno in territorio negativo. Più in particolare, per il turnover settoriale si prospetta una flessione del - 4,4 per cento, che lo riporterebbe a circa 3,1 miliardi di euro.
Guardando alle performance oltreconfine, per la moda junior si stima una flessione media annua delle vendite estere corrispondente al -0,7 per cento; il valore delle esportazioni di comparto dovrebbe, quindi, calare a 1.521 milioni di euro, concorrendo al 49,6 per cento del turnover settoriale. Analogamente, con riferimento all’import, si prevede una contrazione nella misura del - 6,8 per cento, per un valore complessivo di poco più di 2,4 miliardi di euro.
La dinamica prevista per i flussi commerciali in entrata e in uscita dall’Italia determinerebbe un deficit nel saldo commerciale di comparto di poco superiore a -900 milioni.
Secondo le previsioni dell’Ufficio Studi economici di Confindustria moda, i consumi nazionali (comprensivi dei consumi delle famiglie, dei consumi extra-familiari e delle scorte) archivierebbero il 2024 in territorio negativo, evidenziando una flessione nell’ordine del -1,5 per cento rispetto al risultato raggiunto nel 2023. Il gap a confronto con il consuntivo di mercato 2019 si attesterebbe sul -5,5 per cento.
Relativamente ai mercati esteri, è possibile circoscrivere l’analisi al solo abbigliamento per neonati (per il quale si possono isolare le voci doganali di pertinenza e, quindi, i flussi commerciali con l’estero per Nazione). Secondo quanto rilevato da Istat, con riferimento ai primi 9 mesi 2024, l’export di moda bebè, che nel medesimo periodo del 2023 aveva registrato una crescita pari al +0,6 per cento, ha accusato una flessione del -4,4 per cento, portandosi a 117,2 milioni di euro.
L’area Ue e quella extra-Ue hanno rivelato un comportamento dicotomico per il comparto, l’export diretto nella Ue27 post-Brexit è calato del -18,6 per cento e ha coperto il 43,5 per cento delle esportazioni totali di settore, mentre quello diretto verso l’area l’extra-Ue è cresciuto del +10,4 per cento ed è risultato il maggior “acquirente”, assorbendo il 56,5 per cento.
Più in dettaglio, da gennaio a settembre 2024, i principali mercati di destinazione della moda bebè hanno presentato degli andamenti contrastanti. La Spagna, come già anche verificato negli ultimi anni, si è confermata il primo mercato di sbocco per il comparto, nonostante abbia presentato una contrazione a doppia cifra (-15,9 per cento). Si è invece rilevata, ancora una volta, molto favorevole la performance degli Stati Uniti, mercato strategico per la moda bebè, che hanno messo a segno un aumento del +39,2 per cento e sono divenuti così il secondo mercato di destinazione per il comparto. Segue la Francia, interessata da un calo del -14,6 per cento. Gli Emirati Arabi Uniti, a fronte di un notevole andamento positivo, sono balzati in quarta posizione, assicurandosi il 7,6 per cento dell’export di moda bebè. A questa dinamica si è contrapposta quella di Regno Unito e Germania (altro mercato strategico del comparto), interessati entrambi da una flessione, pari rispettivamente al -6 per cento e al -18 per cento.
Hong Kong ha registrato una performance molto vivace, che gli ha assicurato una quota del 4,1 per cento dell’export e ha sorpassato così anche la Cina, che dopo il notevole aumento registrato nel medesimo periodo dell’anno precedente, ha presentato una perdita del -35,1 per cento. Torna a flettere anche il Portogallo (-22,8 per cento), mentre la Russia ha registrato una crescita del +4,1 per cento. Va sottolineata la dinamica negativa della Svizzera, tradizionale hub logistico/distributivo del fashion, che ha continuato a riscontrare delle contrazioni. Nel periodo di riferimento ha perso il -67,3 per cento rispetto ai nove mesi del 2023, ed è calata a 2,9 milioni di euro, scivolando così in dodicesima posizione.
Sempre con riferimento al solo abbigliamento bebè, le importazioni dall’estero in Italia, che da gennaio a settembre 2023 avevano rilevato un calo del -4,5 per cenyo, nei primi nove mesi del 2024 hanno continuato a presentare una variazione negativa, in questo periodo nella misura del - 5,4 per cento. Come noto, l’import di tale segmento è risultato particolarmente concentrato, visto che i primi sei fornitori concorrono al 78,7 per centi del totale. La Spagna ha assistito a una variazione positiva del +4,3 per cento e si è confermata al primo posto con un’incidenza del 26,6 per cento sul totale importato di comparto.
La Cina, sempre in seconda posizione, ha presentato, invece, una flessione del -5,6 per cento, assicurandosi il 16,8 per cento sul totale. L’import dal Bangladesh è calato del -8,3 per cento, portandosi a quota 11,9 per cento. Dinamiche negative hanno caratterizzato anche le forniture da Paesi Bassi e Francia, in flessione rispettivamente del -1,6 per cento e del -13,3 per cento. Al sesto posto della graduatoria fornitori troviamo l’India, che ha evidenziato un aumento del +0,6 per cento, raggiungendo così i 15,7 milioni di euro. È cresciuto di molto anche l’import dalla Polonia, seppur con una quota contenuta all’1,3 per cento.
- Pitti Bimbo 100, che si terrà il 22 e 23 gennaio, presenterà le collezioni autunno/inverno 2025-26 di 170 brand, con un nuovo layout che trasformerà la Fortezza da Basso in una città giocosa e colorata.
- L'ingresso è gratuito e riservato ai professionisti del settore, con eventi come lo speed dating per facilitare i contatti tra brand e buyer.
- Il settore kidswear ha mostrato una crescita dello 0,7% nel 2023, ma si prevede una flessione del 4,4% per il 2024, con un'analisi più dettagliata sulle performance di export e import.