Pitti Bimbo al via oggi a Firenze

Al via oggi, alla Fortezza da Basso di Firenze, l'83esima edizione di Pitti Bimbo. Con 498 collezioni attese (erano 446 nella precedente edizione estiva), di cui 234 provenienti dall’estero (il 47 percento del totale), il salone sarà in scena dal 23 al 25 giugno.

Childrenswear: il fatturato settoriale si è avvicinato ai 2,7 miliardi di euro

Come per la fiera dedicata all'uomo, che sì è conclusa il 17 giugno, il tema di questa edizione è Pitti lucky numbers. "Si guarderà ai numeri non come a indici di quantità ma secondo la bellezza del loro segno. Numeri giusti o sbagliati, precisi o approssimativi, può capitare di essere numeri uno, due o anche zero. I numeri circondano segretamente la nostra vita e la Fortezza da Basso sarà allegramente invasa dai numeri, anche a misura di bambini", hanno spiegato gli organizzatori in una nota.

L’export di comparto è stato stimato in aumento del +5,3 percento su base annua

Restando in tema di numeri, i dati economici del 2015, mostrano che il childrenswear (accezione che comprende l’abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi di età tra 0-14 anni, intimo e accessori inclusi) resta interessato da una dinamica di segno positivo, ma vede rallentare il ritmo di crescita rispetto al 2014. Con un incremento del +1,7 percento, il fatturato settoriale si avvicina ai 2,7 miliardi di euro.

Sul fronte interno è stato registrato un miglioramento del trend: la dinamica evidenziata, pari al - 0,7 percento su base annua, come indicano i dati di Smi, risulta tra le migliori di tutto il panorama del tessile-abbigliamento nazionale, specie se la si confronta con i principali segmenti destinati all’adulto.

L’export di comparto è stato stimato in aumento del +5,3 percento su base annua, per un totale di quasi un miliardo di euro.

Per il 2016, sulla base dei dati Istat, nel primo trimestre l’export del solo abbigliamento per neonati si è mantenuto dinamico, crescendo del +3,5 percento rispetto al medesimo periodo del 2015. L’import, di contro, ha frenato nell’ordine del +1,2 percento.

Guardando ai principali sbocchi, Spagna e Francia hanno mostrato incrementi rispettivamente pari al +2,6 percento e al +6,5 percento; di contro, il Regno Unito e la Germania sono calati del -3 percento circa.

In ambito extra-Ue gli Stati Uniti hanno segnato un +41,2 percento, nonché l'Arabia Saudita +51,3 percento.

La Russia ha mostrato una flessione double-digit pari al - 17,5 percento pur in rallentamento rispetto a quella archiviata nell’anno 2015.

Foto: Pitti Immagine, Joshua Sanders