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Pitti Bimbo in scena a Firenze dal 18 al 20 gennaio con 250 marchi

Scritto da Isabella Naef

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Fiere
Pitti Bimbo, credit Pitti Immagine
La prossima edizione di Pitti Bimbo si svolgerà alla Fortezza da Basso di Firenze, dal 18 al 20 gennaio. Sono 250 i brand che partecipano, di questi il 70 per cento circa proviene dall’estero. Tutti i marchi che partecipano a Pitti Bimbo 96 alla Fortezza da Basso sono anche presenti nella piattaforma La 96esima edizione del salone dedicato all'abbigliamento per i bambini, presenta un percorso espositivo che si amplia coinvolgendo nuovi padiglioni, attraverso spazi in cui tutte le anime del kidswear trovano modo di esprimersi. Come hanno spiegato questa mattina gli organizzatori durante la conferenza stampa, a questa edizione si conferma centrale il focus sulla sostenibilità. "Tra i trend emergenti torna lo street style, mentre il progetto di apartment si presenta in una veste sempre più contemporanea", hanno raccontato.

Pittiway è il nuovo tema dei saloni invernali di Pitti Immagine.

Tra i buyer dei più importanti department store italiani e internazionali, gli shop e le boutique di ricerca, i retailer online, hanno confermato la loro presenza a Pitti Bimbo 96 nomi come: 51 East (Qatar), Agiemme (Italia), Al Garawi (Arabia Saudita), Al Tayer (Emirati Arabi Uniti), Anna Pops (Belgio), August Pfueller (Germania), Barbara Frères (Germania), Bergdorf & Goodman (USA), Carrousel Kids (Austria), Childrensalon (Regno Unito), Coin (Italia), Engelhorn (Germania), Fenwick (Regno Unito), Harrods (Regno Unito), Harvey Nichols (Qatar), Le Bon Marchè (Francia), Level Shoes (Emirati Arabi Uniti), Luisaviaroma (Italia), Mini Couple Shot (Corea del Sud), Mister Jones & Miss Katie (Belgio), Modes (Italia), Neiman Marcus (USA), Nook (Svizzera), Ounass (Emirati Arabi Uniti), Peter Pan (Italia), Pyrenees (Andorra), Rinascente (Italia), Rubaiyat (Emirati Arabi Uniti), T Gouden Koetsje (Olanda).

Pittiway è il nuovo tema dei saloni invernali di Pitti Immagine

"Ripartire è il desiderio di tutti, ma decidere la direzione, orientarsi, fare delle scelte non è semplice. Indicazioni, stimoli, sollecitazioni ed esigenze non sempre convergono, e il procedere non può essere lineare. Pittiway, tema dei prossimi saloni invernali di Pitti Immagine, è il risultato del lavoro congiunto di creativi e artisti di grande livello, coordinati dal creative director Angelo Figus", si legge in una nota.

Tra le varie sezioni in Fortezza, ci sarà anche I want to be green, che da progetto speciale è divenuta presenza costante all'interno del salone per una esplorazione a 360 gradi dei temi etici ed eco responsabili che coinvolgono sempre di più la moda, in particolare quella disegnata per i bambini. L’opportunità di scegliere fra un arcobaleno di oggetti creativi, divertenti, simpatici, ironici: il tempo della

L'andamento del kidswear

Secondo le elaborazioni effettuate dal Centro studi di Confindustria moda per Smi, se si circoscrive l’analisi al solo abbigliamento per neonati (per il quale si possono isolare le voci doganali di pertinenza e, quindi, i flussi commerciali con l’estero per Nazione), nei primi sette mesi del 2022 le vendite estere di moda bébé, dopo la crescita molto sostenuta, pari al +18,8 per cento, sperimentata nel corso di tutto il 2021, hanno subito un’inversione di tendenza. Da gennaio a luglio 2022, l’export di moda bébé ha archiviato un decremento nella misura del -11,7 per cento, portandosi a circa 92,3 milioni di euro.

Con riferimento agli sbocchi commerciali, sia le aree Ue sia quelle extra-Ue si sono rivelate in calo per il comparto (-10,7 per cento e -12,9 per cento rispettivamente). L’incidenza media delle vendite oltre i confini dell’Unione sul giro d’affari complessivo è del 44,5 per cento, mentre l’export verso i mercati europei copre il restante 55,5 per cento.

Sul dato di comparto pesa la dinamica dei principali partner europei, che hanno registrato un andamento negativo nei primi sette mesi del 2022: Spagna, Svizzera, Francia e Regno Unito, primi quattro paesi di destinazione per la moda bébé, hanno presentato, infatti, degli arretramenti, segnando rispettivamente -6,3 per cento, -13,3 per cento, -12,7 per cento e -9,3 per cento. Contrazioni ancora più pesanti hanno interessato Grecia e Romania. Gli stessi Emirati Arabi, cresciuti di oltre il +260 per cento nel periodo gennaio-luglio 2021, perdono il -51,3 per cento nei primi sette mesi del 2022.

In controtendenza rispetto al dato medio, tra i primi 15 “clienti” della moda bébé figurano, in quinta posizione la Germania, che assorbe il 6,1 per cento dell’export di comparto, in crescita del +2,7 per cento; per un’altra variazione positiva si deve passare in decima posizione dove si posizionano gli Stati Uniti, in aumento del +6,6 per cento. Circa la Russia si rileva inaspettatamente, dato il conflitto russo- ucraino ancora in corso, una dinamica favorevole (+14,7 per cento): va ricordato che per anni il mercato russo è stato il primo sbocco del childrenswear italiano.

Analizzando le importazioni dall’estero in Italia, sempre con riferimento al solo abbigliamento bébé, si evidenzia un aumento del +29,9 per cento. La Cina si conferma il primo supplier con un’incidenza sul totale importato di comparto pari al 21,4 per cento e mostra una variazione positiva del +34,6 per cento.

Il Bangladesh, secondo paese di approvvigionamento, guadagna il +42,6 per cento; segue la Spagna, con una crescita del +29,3 per cento. In virtù di un importante incremento, pari al +50,5 per cento l’India passa al quarto posto superando la Francia, in arretramento del -7,7 per cento. I flussi provenienti dai Paesi Bassi archiviano, invece, un aumento del +87,7 per cento, risultando il sesto fornitore di comparto con un’incidenza del 5,3 per cento sul totale importato. Crescite consistenti si registrano anche per la Germania (+100,8 per cento), per il Belgio (+75,7 per cento) e per l’Ungheria (+211,3 per cento). Unico altro fornitore tra i primi 15 a registrare una flessione, oltre ai già citati Francia e Turchia, è la Romania, in calo del -11,4 per cento.

Secondo le rilevazioni di Sita Ricerca effettuate per conto di Smi da gennaio ad agosto 2022 il sell-out di moda junior (accezione questa che comprende l’abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi/e di età tra 0-14 anni, intimo ed accessori inclusi) è cresciuto del +6,4 per cento a valore, e del +4,4 per cento a volume.

fall winter 222-23
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