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Pitti Bimbo: la Russia torna a essere il primo mercato per il salone

Scritto da FashionUnited

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I primi dati sul trend d’affluenza finale di questa edizione di Pitti Bimbo, che si è svolta a Firenze dal 16 al 18 gennaio, fanno prevedere che il numero di buyer raggiungerà le circa 5.900 presenze, in flessione rispetto a un anno fa. Dato su cui pesa soprattutto il risultato dei compratori italiani , hanno spiegato gli organizzatori, attraverso una nota, "con i buyer internazionali a superare le 2.300 presenze alla fine dei tre giorni di salone, da quasi 80 paesi esteri". Tra i mercati esteri si stanno registrando conferme importanti nei numeri dalla Russia (che torna a essere il primo mercato di riferimento del salone) e dalla Francia, e performance positive per i buyer da Stati Uniti, Cina ed Emirati Arabi. "Complessivamente ci si attende che i visitatori dovrebbero ancora una volta raggiungere le 10.000 presenze totali", ha detto il management di Pitti Immagine.

"Pitti Bimbo si fa portavoce di un settore che vuole rispondere con creatività, innovazione e altissima qualità nelle proposte di moda e lifestyle per il bambino a una fase congiunturale complessa", spiega dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. "La prima cosa che ha colpito entrando nei padiglioni e nelle diverse sezioni è innanzitutto il grande lavoro fatto dagli espositori, sono oltre 550 a questa edizione, nella creatività espressa dalle loro nuove collezioni, che denotano un’attenzione sempre maggiore non solo alla ricerca e alle tendenze moda più innovative ma anche ai temi più caldi del mondo contemporaneo, primo fra tutti il rispetto dell’ambiente e dei processi produttivi sostenibili; nelle modalità di presentazione, negli eventi e nel racconto ai buyer e alla stampa intervenuti; nei nuovi progetti che hanno lanciato proprio da Firenze".

“Il kidswear sta indubbiamente vivendo una fase di evoluzione complessa, di cui tutti gli operatori sono consapevoli", ha aggiunto Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine, " tra le difficoltà dei consumi interni italiani, ancora piuttosto accentuate, alcuni mercati e scenari internazionali che registrano criticità, e soprattutto un cambiamento di paradigma nel mercato, che fa sì che alcuni segmenti di prodotto più tradizionali soffrano di più rispetto ad altri".

La classifica dei primi 15 mercati di Pitti Bimbo vede appunto tornare in testa la Russia, seguita da Spagna, Regno Unito, Germania, Turchia, Ucraina, Francia, Cina, Olanda, Belgio, Grecia, Stati Uniti, Corea, Polonia e Giappone.

Foto: Pitti Bimbo, dall'ufficio stampa Pitti Immagine

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