Pitti Filati al via oggi a Firenze

Il bilancio settoriale della filatura italiana (in questa accezione comprensiva della produzione di filati lanieri, cotonieri e linieri) registra nel 2023 un’inversione del trend di crescita rilevato nel biennio precedente, connessa in parte proprio al deterioramento macroeconomico nazionale e internazionale e in parte “fisiologica” dopo due anni di recuperi su ritmi vigorosi e difficilmente sostenibili nel medio periodo.

Questo il trend evidenziato dal Centro studi di Sistema moda Italia e diffuso in occasione dell'apertura di Pitti Filati, kermesse in scena alla Fortezza da Basso di Firenze da oggi, 25 giugno, al 27 giugno. In scena tutte le tendenze filati per l'autunno inverno 2025-2026, per un totale di 142 aziende che presentano le loro nuove collezioni al salone.

Tornando ai dati, la filatura archivia il 2023 in calo: a consuntivo il fatturato settoriale rileva una contrazione pari al -11 per cento su base annua, perdendo circa 357 milioni di euro in dodici mesi. Il turnover cala, dunque, a 2,9 miliardi di euro. Il comparto rimane comunque superiore ai livelli pre-Covid, mettendo a segno una crescita del +4 per cento rispetto il 2019.

Per la filatura italiana il 2024 si è aperto ancora in territorio negativo. I risultati dell’indagine annua svolta da Smi su un campione di aziende associate alla federazione e operanti nel comparto della filatura rilevano, per il primo trimestre dell’anno, flessioni con riferimento al fatturato ma soprattutto alla produzione.

Anche l’indice di produzione industriale Istat relativo alla filatura mostra nei primi tre mesi del 2024 una contrazione del -5,7 per cento, confermando quindi quanto emerso dall’indagine campionaria svolta da Smi. A determinare questo risultato è soprattutto il calo del -7,8 per cento dell’attività produttiva in gennaio e il trend solo un po' meno negativo di febbraio e marzo (in frenata ciascuno del -4,7 per cento circa rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente).