Pitti Uomo: buyer esteri a +20 per cento

Stando ai dati diffusi ieri in serata dagli organizzatori di Pitti Uomo, alla kermesse, che chiude oggi, sono attese 12mila presenze complessive, con l’estero a +20 per cento e l’Italia a +5 per cento.

Complessivamente i compratori esteri superano il 40 per cento

con il ritorno in forze dei buyer asiatici.

“I dati di affluenza dei primi due giorni e mezzo, con i compratori italiani in aumento del 5 per cento e quelli esteri di oltre il 20 per cento rispetto al giugno 2022, premiano anzitutto l’impegno e la capacità di rinnovarsi mostrata dagli 825 espositori di questo Pitti Uomo e confermano un percorso di ripresa del salone, che sta gradualmente ritornando alle dimensioni pre crisi", ha sottolineato, attraverso una nota, Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. "Lo confermano anche le tante iniziative ed eventi in città in questi giorni, che sono stati oltre 110. Di questo passo, a poco più della metà del percorso: i padiglioni della Fortezza da Basso chiuderanno domani pomeriggio, sono convinto che arriveremo intorno alle 12mila presenze, con una percentuale estera superiore al 40 per cento, che si tradurrebbe in più di 5mila buyer provenienti da un’ottantina di Paesi", ha detto il ceo.

Numeri alla mano, quindi, il salone ha segnato il ritorno in forze degli operatori asiatici, che complessivamente dovrebbero superare le 650 presenze: non solo i tre campioni di mercato, Cina Continentale, Corea del Sud e Giappone, ma anche Cina Hong Kong, Taiwan, Singapore, Thailandia, Vietnam, Indonesia, India e Pakistan. I 12 mercati esteri più presenti a Pitti Immagine Uomo 104 sono, nell’ordine: Germania, Gran Bretagna, Olanda, Giappone, Spagna, Usa, Turchia, Svizzera, Francia, Cina, Belgio e Corea del Sud.

“E’ una stagione da affrontare con coraggio", ha commentato Antonio Dematteis, al suo primo Pitti Uomo in qualità di presidente di Pitti Immagine, "un coraggio consapevole e, insieme, con energia e determinazione. Sono contento anzitutto per i nostri espositori, per i miei colleghi, che hanno fatto un grande lavoro in termini di nuovi materiali e di stile e che continuano a credere nel salone. Sono molto soddisfatto anche della risposta della distribuzione italiana che, nonostante le comprensibili prudenze, è presente in forza, a partire dalle sue prime linee, quei negozi specializzati che fanno tendenza in tutto il mondo".