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Pitti Uomo chiude a quota 4900 compratori

Scritto da Isabella Naef

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Courtesy of Pitti Immagine

Come era prevedibile pesa sul flusso dei visitatori di Pitti Uomo l’impennata dei contagi dovuti dalla variante Omicorn, che ha portato alcuni marchi ad annullare eventi e a disertare la kermesse fiorentina: l’edizione conclusa ieri alla Fortezza da Basso ha registrato circa 4.900 compratori, di cui il 30 per cento da una sessantina di paesi esteri. I visitatori all’edizione del giugno 2021 erano 6mila, di cui oltre 4.000 buyer (con una percentuale complessiva di compratori esteri di poco inferiore al 30 per cento). A giugno 2019 i visitatori erano 30mila e 18.500 i buyer. Va specificato che i dati non sono omogenei in quanto l’edizione della kermesse dedicata all’uomo del giugno 2021 e di gennaio 2022 è andata in scena insieme a Pitti Bimbo.

I visitatori all’edizione del giugno 2021 erano 6mila, di cui oltre 4.000 buyer. A giugno 2019 i visitatori erano 30mila e 18.500 i buyer

Gli organizzatori della fiera sono comunque soddisfatti dei dati dei saloni appena conclusi. “Siamo felici per come sono andate le cose in Fortezza da Basso da martedì a oggi (ieri, 13 gennaio, ndr) ma stavolta preferirei che fossero gli operatori a commentare questo Pitti Uomo. Da parte mia voglio anzitutto ringraziare le aziende espositrici che hanno creduto nel nostro lavoro e nella nostra capacità di organizzare il salone in sicurezza e secondo i consolidati standard di selezione e qualità: insieme alle nuove collezioni, si sono portati dietro energia e passione. Ringrazio i compratori italiani ed esteri, che hanno deciso di muoversi e viaggiare in un momento particolarmente complicato e lo hanno fatto con lo spirito giusto, prudenti ma sereni e determinati”, ha commentato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine.

Napoleone (ceo di Pitti Immagine): “ringrazio i compratori italiani ed esteri, che hanno deciso di muoversi e viaggiare in un momento particolarmente complicato”

In Fortezza sono state presentate 548 collezioni di moda maschile (quasi il 30 per cento dall’estero) e 170 a Pitti Bimbo. A Pitti Uomo i primi dieci paesi esteri per affluenza compratori sono stati Olanda (134 buyer), Francia (134 compratori), Spagna (con 123 compratori), Germania, a quota 118 compratori.

“Se non sapessi che è in corso la pandemia, avrei detto che sono state praticamente normali giornate di fiera. Stand pieno, fondamentalmente abbiamo lavorato come sempre, quindi giorni estremamente positivi, in termini proprio quantitativi”, ha sottolineato Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine, che organizza Pitti Uomo, e presidente di Herno.

In Fortezza sono state presentate 548 collezioni di moda maschile e 170 a Pitti Bimbo

“È stata un’edizione molto superiore alle aspettative. Pensavamo di avere un flusso ridotto e invece soltanto nella prima giornata di fiera abbiamo avuto 700 persone in stand, quindi siamo molto soddisfatti”, ha sottolineato Cristina Calori di Wp Lavori in Corso.

“Sicuramente quest’edizione è stata una ripartenza. Sono state ridotte per ovvie ragioni le presenze estere, ma abbiamo avuto una bella affluenza, di quasi tutti i nostri clienti italiani”, ha aggiunto Nicolas Bargi, ceo di Save the Duck.

“Un’affluenza superiore alle aspettative” anche per Marco Marchi, amministratore unico di Liu Jo. “Abbiamo deciso di portare avanti questa iniziativa la scorsa estate, quando la situazione pandemica era molto diversa. Poi abbiamo comunque deciso di essere presenti nonostante le complessità del momento, di agire con ottimismo e la scelta si è rivelata premiante perchè desideriamo far crescere la linea uomo all’estero e puntare sul wholesale”, ha raccontato Marchi a FashionUnited.

Nei giorni precedenti alla fiera, a causa del Coronavirus, con il picco di contagi legati alla variante Omicron, sono state molte le kermesse annullate e posticipate alla primavera e all’estate, a partire da Chic Shanghai che ha spostato ad aprile il salone cinese precedentemente fissato per marzo. Anche le fiere parigine e tedesche hanno annunciato le cancellazioni delle kermesse in agenda per gennaio. Tra i marchi che hanno annunciato la volontà di disertate i saloni italiani confermati e le sfilate figurano Armani, Cucinelli e Valentino. Cancellati anche molti degli eventi in presenza previsti fuori dalla Fortezza da Basso di Firenze, compresa la presentazione dello special guest della kermesse: Ann Demeulemeester, che è stata posticipata a giugno.

Tra i brand in Fortezza il gruppo Fg1936 aveva annunciato che “per motivi precauzionali nessuno dei suoi dipendenti e collaboratori sarà presente all’appuntamento fieristico, operando così a tutela della salute e della sicurezza di questi ultimi”. In virtù però dell’impegno preso con l’organizzazione di Pitti Immagine Uomo, saranno comunque allestiti gli stand dei brand Re-HasH e Tela Genova, aveva affermato il management. “Una scelta dettata dal senso di responsabilità che da sempre ci contraddistingue, che ci auspichiamo possa essere, seppure in minima parte, un contributo alla risoluzione di questa difficile situazione. Sperando di poter tornare al più presto a una normalità di vita e rapporti umani” sottolineava Maurizio Caucci, ceo di Fg1936, cui fa capo il marchio Re-hash.

“L’attuale andamento dei contagi ha spinto la casa di moda a una decisione sofferta ma ritenuta indispensabile: non partecipare al prossimo Pitti Uomo che si terrà a Firenze dall’11 al 13 gennaio. Contestualmente, come da calendario, partirà la campagna vendita della collezione uomo autunno inverno 2022-23 che vedrà anche un presidio medico con la possibilità di effettuare tamponi per clienti e collaboratori negli show room di Milano, New York e Shanghai. Riteniamo che sia una decisione frutto di una sana presa di coscienza dell’attuale momento che l’Italia e il mondo intero stanno vivendo”, sottolineava, invece, Brunello Cucinelli, qualche giorno fa. “Crediamo inoltre, che sia una scelta presa con senso di responsabilità verso quella strada intrapresa negli ultimi mesi che auspichiamo tutti, possa portarci al più presto a una normalità di vita e rapporti umani”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Armani. “Giorgio Armani comunica la cancellazione delle sfilate Emporio Armani e Giorgio Armani uomo autunno inverno 2022/23 e della sfilata alta moda Giorgio Armani Privé primavera estate 2022, previste nel mese di gennaio, rispettivamente durante la settimana della moda maschile di Milano (al via oggi, 14 gennaio, ndr) e quella di Haute Couture parigina”, spiegava una nota di Armani. Per la griffe, quindi, pur essendo la sfilata “un momento fondamentale e insostituibile”, “la tutela della salute e della sicurezza di collaboratori e pubblico è ancora una volta prioritaria”.

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