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Pitti Uomo tra sportswear e tradizione

Scritto da Isabella Naef

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BACKGROUND Fa l’occhiolino allo sportswear, si mette le scarpe da ginnastica, anche se di lusso, ma non si libera di tessuti come cachemire, lino, lana e cerca sempre l’innovazione, meglio se associata alla sostenibilità dei prodotti e dei processi. Le collezioni uomo per la primavera estate 2019 che sono state presentate alla 94esima edizione di Pitti Uomo, kermesse che ha radunato alla Fortezza da Basso di Firenze, 1240 marchi di cui 561 esteri, propongono sportswear nel segno della tradizione.

E’ così per Corneliani che ha puntato su capispalla funzionali, forme essenziali e misurate: nel grande spazio dove ha presentato la collezione in Fortezza non mancano cameriere in camice e grembiulino pronte ad aiutare questo gentlemen moderno che ama le comodità sia nel vestire, sia nella vita.

Lardini ha festeggiato a Pitti Uomo quaranta anni dalla fondazione

Capispalla anche per Lardini, marchio che a Pitti Uomo ha festeggiato quaranta anni e che ha proposto giacche destrutturate in stile Saint Tropez e una capsule collection outwear molto tecnica. Il marchio, fondato nel 1978 nelle Marche, produce da sempre capispalla per griffe come Burberry ed Etro, ed è riuscito ad affermarsi come etichetta sia in Italia, sia all’estero. Lardini, infatti, esporta soprattutto in Giappone, Corea e Germania.

Altro compleanno eccellente, questa volta le candeline spente sono 70, a Pitti Uomo, per Herno, marchio dal nome un po’ straniero, ma italianissimo. La h, infatti, è un’aggiunta vezzosa fatta al nome del fiume Erno, che scorre in provincia di Novara, vicino al quartier generale dell’azienda.

Il marchio, presieduto da Claudio Marenzi, che è anche presidente di Pitti Immagine e di Confindustria Moda, ha festeggiato i 70 anni con un’installazione di 100 metri: L.i.b.r.a.r.y, acronimo di Let imagination break rules and reveal yourself. Il marchio, famoso per i suoi piumini e impermeabili, ha tenuto a battesimo un anno fa, un negozio a New York, nel quartiere di Soho.

Una grande libreria in faggio accoglie chi entra come in un salotto di casa. Tra gli scaffali, i capi sono appesi al gancio, icona della griffe.

Punta sul mercato americano anche Blauer Usa, che a Pitti Uomo, ha fatto debuttare la linea beachwear. “Blauer Beachwear primavera estate 2019 comprende 25 costumi da bagno, con modelli uomo e donna, e rispettivi accessori mare ispirati alla tradizione militare e al corpo di baywatch delle spiagge statunitensi”, ha spiegato a FashionUnited Enzo Fusco, presidente di Fgf Industry, azienda che da 15 anni ha la licenza mondiale per la produzione, la distribuzione e la responsabilità creativa di Blauer Usa. Gli slip e gli short della collezione beachwear presentano tessuti tecnici, leggeri e fast dry, il nylon satin e il lycra ultralight.

Modelli classici vengono declinati in colori e stampe legate alla tradizione dell’outerwear e dell’heritage militare americano, arancio, military green, navy blue, pattern mimetico degradè. “Con questa linea che si aggiunge al nostro core business dei capispalla, puntiamo a crescere sul mercato e ad aumentare la quota dell’export che, al momento, è al 40 percento. L’obiettivo è di arrivare al 60 percento di export”, ha aggiunto Fusco, sottolineando che il 2018 dovrebbe chiudersi con un +15-18 percento sul 2017 (archiviato con un fatturato di 48 milioni di euro).

Roberto Cavalli ha sfilato al Monstero della Certosa di Firenze

Italia ma anche estero nel mirino di Roberto Cavalli, la cui collezione, disegnata dall’inglese Paul Surridge, ha sfilato la settimana scorsa al Monstero della Certosa di Firenze.

"Quella tra Pitti Immagine e Roberto Cavalli è una lunga storia d'amore", ha detto Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, "iniziata quasi vent’anni fa. La sfilata a Firenze, firmata da Paul Surridge sancisce ulteriormente questo legame, con noi di Pitti e con la città".

La griffe, special guest di Pitti Uomo, ha portato in passerella giubbotti di pitone albino, trench e jeans con disegni di zebra o di tigre. In pedana anche tanto lino per un total white squisitamente estivo. La collezione, avrà il difficile compito di ridare slancio all'etichetta che dal 2015 fa capo al fondo Clessidra.

Adesso, quindi, dopo il lancio della collezione in grande stile e proprio nella città di origine della griffe, bisogna vedere come andranno le vendite e se piacerà questa rilettura dei canoni stilistici del brand, adattati all'uomo del 2018.

"Ho pensato a un uomo del 2018 e non del futuro o del passato. L'obiettivo è di piacere al mercato, di vendere, altrimenti la collezione non è riuscita", ha detto, a margine della sfilata, Surridge.

Per il tessile-moda italiano si prospetta una crescita su base annua pari al +2,4 percento

Un mercato, quello del tessile moda italiano che, secondo le elaborazioni Sistema moda Italia- Liuc, dovrebbe registrare crescita su base annua pari al +2,4 percento.

Il turnover settoriale passa da 54,1 miliardi di euro, guadagnando oltre 1,2 miliardi rispetto al consuntivo 2016. Nel corso del 2017 il commercio internazionale si è rivelato molto dinamico; il comparto si è giovato di questo ritrovato slancio e l’export ha mantenuto un discreto tasso di crescita per tutto l’anno.

Nel dettaglio, per quanto riguarda le vendite estere è stata registrata una crescita del +3,5 percento medio annuo, sfondando così i 30,5 miliardi di euro.

Cifre che sono in sintonia con i numerosi buyer esteri che si sono visti circolare nella trafficatissima e colorata Fortezza da Basso, il cui tema è stato, appunto, Pop, Pitti optical power. Nella piazza centrale, uomini a pois colorati a grandezza naturale, tende con divani e sedute a righe multicolor conferivano un tocco ludico a una fiera di riferimento per il mercato della moda internazionale.

I dati indicano una presenza di oltre 19.000 compratori totali: l’estero conferma il suo dinamismo, con performance positive per mercati di riferimento come Germania (sempre in testa alla classifica compratori), Stati Uniti (+24 percento), Regno Unito (+6 percento), Olanda (+13 percento), Francia (+6 percento), Canada (+11 percento) e crescite consistenti anche per mercati più giovani come Hong Kong (quasi raddoppiato il numero dei suoi buyer) e India (+30 percento). In flessione, invece, i numeri da Giappone, Spagna, Cina e Svizzera.

In calo, rispetto alla corrispettiva edizione estiva, anche le presenze degli italiani (intorno al -2,5 prcento), “il che riflette un periodo ancora difficile per il mercato interno”, ha spiegato il management di Pitti Uomo.

A riscuotere l’interesse dei buyer, anche la presenza, a Firenze, di stilisti stranieri come Craig Green, uno dei designer che a livello concettuale ha dominato la scena londinese degli ultimi anni. Il designer ha sfilato al Giardino di Boboli, portando in passerella modelli in camici chirurgici rifiniti con corde da scalata e cravatte.

Non solo sfilate, però, ad animare la città toscana sono state anche le molte inaugurazioni. La più attesa è stata quella relativa all’apertura di due nuove sale, all'interno del Gucci Garden, ideato dal direttore creativo della maison Alessandro Michele, nello storico Palazzo della Mercanzia, in piazza della Signoria a Firenze.

Le due sale sono dedicate alla collaborazione tra Gucci e la star internazionale Björk. In mostra anche l'abito indossato dalla cantante nel video "The Gate". L'abito, disegnato dallo stilista della griffe che fa capo a Kering, ha richiesto 550 ore di lavoro per la realizzazione e 320 ore per i ricami, cinque metri di Pvc iridescente plissettato e 20 metri di organza di lurex, crêpe de chine e jersey di seta.

Foto: Corneliani, Pitti Uomo, Blauer, Roberto Cavalli, Gucci, credit FashionUnited e Pitti Uomo press office
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